Libro del Papa. Quando il cardinale Ratzinger pensò di scriverlo
Nell’introdurre ieri mattina la presentazione del libro del Papa, il direttore della
Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, ha citato un'intervista della Radio
Vaticana di 10 anni fa, nella quale l’allora cardinale Jospeh Ratzinger confidava
il desiderio di scrivere un libro sulla figura di Gesù. Alessandro De Carolis
ripropone nel suo servizio quelle parole:
“Was mir
aber besonders am Herzen läge, wäre… Ciò che mi sta particolarmente a cuore
sarebbe di scrivere ancora un libro su Gesù Cristo. Se mi fosse fatto questo dono,
sarebbe il compimento del mio desiderio più grande. E a questo desiderio si unisce
anche quello di avere abbastanza tempo e libertà per riuscire a portarlo a compimento”.
Tempo
gli è stato concesso, al cardinale Ratzinger. Anzi, gli è stato concesso molto più
che questo. E quella che sarebbe stata la riflessione di un eminente teologo, è oggi
diffusa in milioni di copie nel mondo con la firma del capo della Chiesa universale.
Un desiderio pienamente realizzato, dunque, ma – e questo Benedetto XVI lo ha precisato
fin dal primo volume nel 2007 – ad aver intrapreso un viaggio nella più grande storia
mai raccontata è stato sempre e solo Joseph Ratzinger. “È unicamente espressione della
mia ricerca personale del volto del Signore. Perciò – disse – ognuno è libero di contraddirmi.
Chiedo alle lettrici ed ai lettori solo quel tanto di beneficio di simpatia, senza
la quale non può esistere la comprensione”. E allora, chi è Gesù per Joseph Ratzinger-Benedetto
XVI? Ecco una sua risposta dopo la pubblicazione del primo libro:
Christus
wird auf Jesus reduziert, auf einen… Il Cristo viene ridotto a Gesù, a un
uomo esemplare, sul quale poi le opinioni sono molto diverse, e la questione di Dio
viene ampiamente messa da parte. Rimangono soltanto esempi umani, a Dio non ci si
arriva nemmeno … e così oggi la domanda è diventata: ‘Ma c’è forse qualcosa di più?
Forse questo Gesù è qualcosa di più degli esempi che ci sono stati mostrati? E in
lui, riusciamo veramente a raggiungere Dio?’. Solo se risponderemo a queste domande,
potremo far fronte alla sfida che ci pone il presente”.
Viaggio dell’anima.
È un’espressione usata e talvolta abusata. Per l’Autore di “Gesù di Nazareth”, è una
verità inoppugnabile. Basta addentrarsi nelle pagine, sintonizzarsi sulla lunghezza
d’onda della sua fede esperta e scoprire di Gesù aspetti forse mai considerati:
Er
ist der Gewaltlose, der Friedensstifter, der Arme… “Lui è il non violento,
il portatore di pace, il povero, e così via. Se leggiamo la biografia di Cristo a
partire dal Discorso della Montagna, vediamo che in realtà quello che conta non sono
tanto i particolari (...), perché il principio contenuto è proprio questo: avvicinarsi
a Cristo ed esprimere nella propria vita la comunione con Lui e da questa lasciarsi
guidare e determinare nella propria vita”.