2012-11-20 12:40:09

Kenya: preoccupazione dei vescovi per gli attacchi degli Shabaab somali


“Garissa è completamente bloccata, mentre continuano gli scontri. Tutta la popolazione è chiusa in casa e non può uscire per comprare i beni necessari, nessuno può entrare o uscire dalla città” dice all’agenzia Fides mons. Paul Darmanin, vescovo di Garissa, nell’est del Kenya, al confine con la Somalia. “Gli scontri - spiega il vescovo - sono scoppiati lunedì, quando un gruppo armato ha ucciso tre soldati che stavano percorrendo le vie della città”. Secondo la stampa keniana, i tre militari facevano parte del contingente dell’esercito keniano che opera in Somalia. “L’esercito ha immediatamente circondato un’ampia zona della città alla ricerca dei colpevoli. Ne è nata una battaglia che dura ancora, nel corso della quale è stato incendiato il mercato cittadino e diversi negozi” prosegue mons. Darmanin. “Gli Shabaab somali avevano promesso che avrebbero portato la guerra in Kenya, e sembra che stiano tentando di farlo” dice mons. Darmanin. A Nairobi, nel quartiere abitato in maggioranza da somali, rimane alta la tensione per gli scontri scoppiati a seguito dell’attentato al bus dove hanno perso la vita almeno 9 persone, secondo l’ultimo bilancio. Mons. Darmanin sottolinea che a fare le spese di queste tensioni “sono i somali di cittadinanza keniana, che sono visti dagli altri keniani come sostenitori degli Shabaab. La situazione è molto complicata e chiedo la preghiera di tutti” conclude Mons. Darmanin. (R.P.)

Ultimo aggiornamento: 21 novembre







All the contents on this site are copyrighted ©.