I 20 anni del Catechismo. P. Kowalczyk: la Rivelazione di Dio è l'incontro con Gesù
L’uomo non può sforzarsi di conoscere Dio, ma è Dio che si fa conoscere rivelandosi,
“incontrando” l’uomo. È la verità della fede cristiana, che il Catechismo della Chiesa
Cattolica mette bene in risalto nelle sue pagine dedicate alla Rivelazione. Sul punto,
si sofferma il gesuita, padre Dariusz Kowalczyk, nella sua rubrica settimanale
dedicata alla rilettura del Catechismo, a 20 anni dalla sua pubblicazione:
La settimana
scorsa abbiamo detto – seguendo il Catechismo a partire dal numero 31 – che un Dio
personale può essere “conosciuto con certezza con il lume naturale della ragione umana
partendo dalle cose create” (n. 36). Questa possibilità però non sempre si realizza.
Il Papa Pio XII afferma che l’uomo incontra molte difficoltà nel conoscere Dio, tra
l’altro “a causa delle tendenze malsane nate dal peccato originale” (n. 37).
Non
solo per questa ragione però abbiamo bisogno che Dio ci si riveli. La conoscenza naturale
dell’Assoluto, anche se è possibile, è limitata, e non ci indica qual è il progetto
di Dio nei confronti dell’uomo. Le tre verità fondamentali della nostra fede, cioè
la Trinità, l’Incarnazione e la Grazia, non possono essere dedotte dalla creazione.
Solo Dio ce le può rivelare.
La fede cristiana non è una religione nata dallo
sforzo umano di conoscere Dio. E' invece una risposta a Dio che ha voluto liberamente
rivelarsi all’uomo. Il Catechismo ci insegna che la Rivelazione non è soltanto l’insieme
delle verità formulate e trasmesse a noi, ma prima di tutto consiste nell’incontro
con la Persona di Gesù Cristo.
Dio rivela se stesso così come Egli è da sempre,
cioè come la comunione del Padre, del Figlio e dello Spirito, e vuole renderci capaci
di rispondergli e di amarlo. Dio quindi non ci comunica soltanto la conoscenza delle
cose, ma – come leggiamo nel Catechismo – “vuole comunicare la propria vita divina
agli uomini, per farne figli adottivi” (n. 52). Così la fede non consiste nell’affermare
che Dio esiste, ma nella fiducia che l’amore di Dio ci faccia partecipi della sua
vita eterna. I Padri della Chiesa dicevano: “Dio si è fatto uomo, perché l’uomo diventasse
Dio”. Non come lo prometteva Satana nel paradiso, ma per grazia di Dio.