Nigeria: violenze nello Stato di Taraba. Gli sfollati sono migliaia
Migliaia di persone sono state costrette ad abbandonare una città della Nigeria orientale
dove da domenica sono in corso violenze di carattere sociale: lo dice all'agenzia
Misna il parroco, padre Salomon Dankaro, che riferisce di diverse vittime e della
distruzione di luoghi di culto. “L’intervento dell’esercito – sottolinea padre Salomon
– è stato tardivo e il numero delle vittime potrebbe aumentare di molto”. L’epicentro
delle violenze è Ibi, una cittadina estremamente varia da un punto di vista etnico,
dove convivono hausa immigrati dal nord e igbo originari dell’est e del sud-est della
Nigeria. Secondo padre Salomon, le violenze sono cominciate ieri mattina, mentre nella
sua parrocchia si stava celebrando la messa. Alcuni giovani, di religione musulmana,
avrebbero cercato di rimuovere posti di blocco eretti nel timore che anche a Ibi si
verificassero attentati contro chiese come avvenuto negli ultimi mesi in altre zone
della Nigeria. Stando al parroco, le violenze avrebbero costretto a lasciare la città
soprattutto famiglie igbo, per lo più dedite ai commerci. L’esodo starebbe ora creando
tensioni a Wukari, una cittadina distante una ventina di chilometri da Ibi dove si
è rifugiato lo stesso padre Salomon. Secondo il quotidiano nigeriano Daily Trust,
gli scontri hanno causato almeno quattro vittime, provocando la distruzione di chiese
e moschee. Padre Salomon conferma che due chiese pentecostali sono state date alle
fiamme, mentre l’unica chiesa cattolica della città sarebbe “ancora in piedi”. Secondo
il parroco, al conflitto potrebbe aver contribuito una lotta per il potere politico
a livello locale. (R.P.)