Morto il vescovo cinese Guo Chuanzhen, ai lavori forzati durante la Rivoluzione culturale
La comunità cattolica cinese piange la morte di mons. Samuele Guo Chuanzhen, dei Frati
Minori, vescovo ausiliare emerito dell’arcidiocesi di Jinan, nella provincia di Shandong
(Cina Continentale) scomparso il 6 novembre scorso: aveva 94 anni e viveva ritirato
presso la chiesa dell’Immacolata Concezione di Jinan. Il presule era nato il 14 aprile
1918 nella città di Jinan. Nel 1931, dopo aver frequentato la scuola media, era entrato
in seminario per lo studio della letteratura, della filosofia e della teologia. Ordinato
sacerdote l’8 dicembre 1944, nel 1945 intraprende gli studi universitari in Storia
presso l’Università cattolica Furen di Pechino, ma nel 1949, con l’avvento della Repubblica
Popolare Cinese, è obbligato a tornare in Diocesi, dove diventa parroco di Zhengjuesijie
e insegnante nel seminario minore. A partire dal 1963, con la chiusura forzata di
tutte le attività religiose, lavora come vice-direttore in un’industria alimentare.
Durante il periodo della Rivoluzione Culturale è costretto ai lavori forzati e agli
arresti domiciliari per 16 anni. Nel 1982 gli viene consentito di operare come sacerdote
cattolico. Nel 1983 fonda l’Holy Spirit Seminary dello Shandong, del quale diventa
rettore. Il 24 aprile 1988 è ordinato vescovo per l’arcidiocesi di Jinan. Stretto
nella morsa della Rivoluzione culturale, conserva e difende la fede cattolica. Gli
viene riconosciuta, con gratitudine, l’istituzione del Seminario diocesano, nel quale
si è formata gran parte dei sacerdoti attualmente operanti nella provincia di Shandong.
La salma di Mons. Guo ha ottenuto il tributo dei fedeli presso l’attuale Cattedrale
di Hongjialou, dove, l’8 novembre, mons. Giuseppe Zhang Xianwang, arcivescovo di Jinan,
ha celebrato i funerali. I resti mortali del presule sono stati, quindi, trasferiti
nel cimitero diocesano del suo villaggio natale di Huzhuang. L’arcidiocesi di Jinan
conta attualmente 30.000 cattolici.