Guatemala: documento dei vescovi sulla situazione nel Paese
“Che cosa dobbiamo fare?” (Lc 3,10) è il titolo del documento ripreso dall’agenzia
Fides, firmato dal presidente della Conferenza episcopale del Guatemala, mons. Rodolfo
Valenzuela Nuñez, vescovo di Verapaz, e dal segretario della Conferenza, mons. Bernabé
Sagastume, vescovo di Santa Rosa, in cui i vescovi presentano una riflessione sulla
situazione del Paese dopo gli ultimi eventi catastrofici e nel clima perdurante di
conflitto e di violenza. Dopo il terremoto, siamo chiamati alla solidarietà, scrivono
i vescovi: “Questa tragedia ci unisce nel dolore, ma dobbiamo vederla come una chiamata
alla generosità e alla solidarietà tra fratelli, per reagire uniti nella speranza”.
Quindi il documento si sofferma a descrivere la situazione generale: “Siamo testimoni
dei timori in cui vive la totalità della popolazione: il rischio di perdere la vita,
di essere derubati, della disoccupazione, di soffrire le malattie senza poterle curare,
di perdere i figli che prendono una brutta strada. C'è una violenza imperante e anche
la nostra reazione è violenta. I conflitti che vive il Paese ancora sono irrisolti.
Vediamo che è apparso un nuovo conflitto: lo Stato non è capace di gestire gli investimenti
dei privati per il bene comune. I più poveri, gli indigeni, i contadini, sono i grandi
dimenticati dal sistema”. I vescovi si domandano “Cosa fare dinanzi a questa situazione
di conflitto?” e suggeriscono: “Incrementare lo Stato di diritto, l'istituzione deve
guadagnarsi la fiducia con azioni concrete a favore del bene comune. Chiediamo disponibilità
da parte di tutti per lavorare per il Paese. Il governo deve rinforzare i processi
democratici e togliere ogni sospetto sulla possibilità che diventi un governo militarista.
Promuovere una dinamica di nazionalità fondata sulla fraternità”. Il testo si conclude
così: “con la benedizione della Madonna, riusciremo nel compito di superare i conflitti
sociali”. (R.P.)