2012-11-19 13:58:10

Francia. Manifestazioni pro famiglia. Mons. Jordy: cattolici e non, uniti in difesa della ragione


Oltre centomila persone sono scese in piazza anche domenica scorsa a Parigi e nelle più grandi città della Francia per protestare contro il progetto di legge sulle nozze e adozioni gay. Per la seconda giornata consecutiva i manifestanti, cattolici e non, si sono radunati per difendere la famiglia e il diritto dei bambini ad avere un papà e una mamma. Il progetto di legge, approvato dal governo socialista del presidente Hollande il 7 novembre scorso, deve affrontare ora il voto del Parlamento. Netta l’opposizione della Conferenza episcopale francese. Xavier Sartre ha intervistato il vescovo di Saint-Claude, Vincent Jordy:RealAudioMP3

R. – Si vous regardez attentivement l’ensemble des prises de parole des évêques …
Se esamina attentamente l’insieme delle prese di posizioni dei vescovi di Francia, si renderà conto del fatto che gli argomenti che utilizziamo sono argomenti che si fondano sulla ragione, sono in primo luogo argomenti che ricordano che si andrà a cambiare la definizione di matrimonio, e questo è assolutamente allucinante! La definizione di matrimonio verrà cambiata solo per il 2,5 per cento della popolazione. In secondo luogo, si aprirebbero discriminazioni assolutamente intollerabili. In base a quale criterio, ad esempio, si deciderà che i bambini siano adottati da due uomini, da due donne, da un uomo e una donna? Come si deciderà? E quale potrà essere la reazione dei bambini quando, tra i dieci e i dodici anni, quando si sviluppa la consapevolezza di sé, si renderanno conto che sia stato scelto per loro un tipo di coppia piuttosto che un altro? Riesce a pensare ai problemi che ne nasceranno? E non parlo nemmeno dei problemi di carattere psicologico, che già sono stati evidenziati dagli psichiatri infantili, ma molto più semplicemente nell’ambito del diritto. Penso, insomma, che sia necessario essere estremamente prudenti.

D. – Dunque, i vescovi francesi si sono opposti al progetto di legge essenzialmente con motivi razionali …

R. – Ce qui me parait tout à fait pertinent aujourd’hui c’est que …
Quello che oggi mi sembra molto pertinente è che la Chiesa è forse l’ultima istituzione in Occidente a difendere la ragione. E non è per caso che non ci ritroviamo soli, in questo dibattito, perché si potrebbe pensare che la Chiesa cattolica sia scesa in campo da sola. Altre religioni sono con noi, ma penso anche ad altre realtà: la “Caisse d’allocation familiale” (Fondo per il sostegno alle famiglie) ha espresso parere contrario; l’Associazione degli adottati di Francia ha detto di no … Questo significa che non siamo un fronte di religiosi o di religioni, né un fronte biblico, ma sono innanzitutto il buon senso e la ragione che ci spingono ad esprimerci in questo modo. Come diceva Cartesio, il buon senso è la cosa più condivisa al mondo. Non è sufficiente, però, solo avere buon senso: bisogna anche saperlo utilizzare. E’ l’inizio del discorso sul metodo cartesiano, che ad alcuni farebbe bene rileggere …

D. – Queste manifestazioni non sono state organizzate dai vescovi …

R. – Les évêques n’ont pas rien fait. Pratiquement, 70 évêques …
I vescovi non hanno fatto niente. Praticamente, una settantina di vescovi hanno rilasciato dichiarazioni su questa legge, dicendo il loro disaccordo e anche il perché del loro disaccordo, chiedendo un dibattito più ampio, chiedendo anche di prendere in considerazione l’insieme della problematica che questa legge implica e pone … Quindi, in un certo senso, quello che il cardinale Vingt-Trois e noi vescovi abbiamo detto è che noi abbiamo fatto quello che dovevamo fare: noi siamo i pastori e quindi abbiamo chiarito e dobbiamo chiarire, abbiamo voluto aiutare a riflettere, abbiamo invitato a pregare … La Chiesa non è dei vescovi, non è dei preti, non è dei diaconi permanenti: la Chiesa è l’insieme dei battezzati cattolici che si riconoscono nella fede che proclamano, e questa è una fede operativa. Siamo nell’anno della “Diaconia 2013”, e diaconia significa servizio ai più deboli e ai più poveri, significa risvegliare l’attenzione della società su questioni così importanti. Anche questo significa diaconia: il servizio alle persone. Quindi, esiste la possibilità di manifestare, esiste la possibilità di scrivere ai politici, c’è la possibilità di scrivere sulla stampa, esiste un’opinione pubblica cattolica che ha il dovere di manifestarsi.


Ultimo aggiornamento: 20 novembre







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