Roma: rassegna fotografica “Spezziamo le catene, mostra anti schiavitù”
“Nei soli anni ’80 del secolo scorso, sono stati ridotti in schiavitù dai trafficanti
asiatici più donne e bambini di tutti gli schiavi africani nei 400 anni di storia
della tratta negriera”. Lo ha ricordato suor Maggi Kennedy, delle Soeurs Missionnaires
de Notre-Dame d'Afrique, nella sua relazione dal titolo “La tratta degli esseri umani:
un’epidemia silenziosa del 21.mo secolo” tenuta nell’ambito della presentazione della
mostra fotografica “Spezziamo le catene, mostra anti schiavitù”, che si è aperta a
Roma l’8 novembre. La mostra – ricorda l’agenzia Fides – vuole ricordare la campagna
antischiavista lanciata nel 1888 dal Cardinale Charles Martial Allemand Lavigerie,
fondatore dei Missionari d’Africa (Padri Bianchi e Suore Bianche). “Il Kenya, dove
lavoro, è una fonte, un luogo di transito e di destinazione della tratta di esseri
umani”, ha denunciato la religiosa. “La situazione è terribile. È una epidemia silenziosa
e in crescita soprattutto a Nairobi e a Mombasa, veri e propri punti caldi a causa
del turismo”. Oltre che per lo sfruttamento sessuale, gli esseri umani vengono trafficati
e venduti per scopi ancora più sinistri. “In Africa, l’asportazione di parti del corpo
è una pratica comune soprattutto per compiere atti di stregoneria”, ha affermato suor
Maggi. “Le ragazze giovani sono violentate come una ‘cura’ contro l'Hiv/Aids o sono
costrette a rimanere incinte e il bambino viene venduto al miglior offerente. Vi sono
poi i bambini soldato, che rimangono traumatizzati e segnati per la vita”. Suor Maggi
ricorda l’impegno profuso dalla Chiesa, e in particolare dagli istituti missionari,
per combattere questo crimine, e ha proposto alcune misure concrete al riguardo. Tra
queste, la creazione di strutture di coordinamento diocesano nelle zone dell’Africa
e del resto del mondo, dove le persone più vulnerabili sono facili prede dei trafficanti,
e la creazione di reti informative che colleghino le diverse diocesi per sensibilizzarle
sul grave problema. (A.L.)