2012-11-17 14:37:48

Proteste in Giordania. L'arcivescovo Lahham: slogan simili alle altre rivolte arabe


Gli slogan che ieri in Giordania chiedevano l’abbattimento del governo sono “le stesse parole d'ordine che, di Paese in Paese, hanno segnato l'inizio delle rivolte in tutto il mondo arabo”. A tracciare il parallelo, parlando all’agenzia Fides, è l'arcivescovo Maroun Lahham, vicario patriarcale per la Giordania del Patriarcato latino di Gerusalemme. “Qui da noi – prosegue il presule - la richiesta di abbattere la monarchia hashemita fino a qualche tempo fa era una cosa impensabile. Come una linea rossa che finora nessuno aveva osato varcare”. A scatenare le proteste di ieri è stato l'aumento del prezzo della benzina e dei combustibili, ultimo effetto di una crisi economica che sta portando anche la classe media sotto i limiti della soglia di povertà. Gli scontri tra manifestanti e polizia hanno provocato almeno due morti. Finora il Re Abadallah II “non si è pronunciato pubblicamente sugli ultimi avvenimenti”, spiega mons. Lahham, che sottolinea anche come, a differenza di quanto avvenuto in altri Paesi arabi, i Fratelli musulmani in Giordania abbiano svolto da subito un ruolo chiave nelle proteste, “cavalcando il malessere sociale”. L’auspicio del presule è che “le cose non precipitino verso conflitti e violenze”. Ad ottobre Re Abdallah aveva sciolto il parlamento e nominato un governo provvisorio per gestire il Paese fino alle prossime elezioni parlamentari, fissate per il 23 gennaio 2013. I Fratelli Musulmani hanno sempre confermato la loro decisione di boicottare l'appuntamento elettorale, chiedendone il rinvio. (D.M.)







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