Marittimi, pescatori, pirateria: i temi del Congresso sull'Apostolato del Mare
"La pirateria
marittima, tristemente d'attualità, è un fenomeno crescente nelle acque del globo,
che colpisce maggiormente nelle aree dell’Oceano Indiano e in quelle adiacenti il
Corno d’Africa. Nel 2010 i marinai rapiti sono stati 1.181 e le navi sequestrate 53,
delle quali ben 49 nelle acque al largo della Somalia". Lo spiega il cardinale
Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti
e gli itineranti, presentando uno dei temi del XXIII Congresso Mondiale dell'Apostolato
del Mare, in programma in Vaticano dal 19 al 23 novembre, e dedcato alla 'Nuova
evangelizzazione nel mondo marittimo'. "A tutt'oggi - spiega il porporato
- sono trattenute dai pirati somali oltre una decina di navi e circa 200 membri di
equipaggi di varie nazionalità. Naturalmente, ciò che maggiormente preoccupa l'Apostolato
del Mare è la vita dei marittimi e delle loro famiglie, messe a rischio dai pirati
e provate da tensione e paura che perdurano anche a lungo termine. Si nota soprattutto
un incremento della violenza nella gestione degli ostaggi, si prolungano i tempi di
detenzione e la capacità dei sequestratori di resistere nella gestione complessiva
delle trattative. È necessario che i marittimi, prima di attraversare quelle acque
tanto pericolose, siano sufficientemente avvisati su quanto potrà accadere, sulle
procedure messe in atto per tutelare loro e le loro famiglie. Mancano supporti di
comunicazione e di vicinanza a quanti, a casa, attendono incerti il ritorno dei loro
cari sequestrati". "Durante il nostro Congresso - spiega ancora Vegliò - un avvocato
marittimo descriverà la sua lunga esperienza nel condurre negoziati con i pirati somali,
che si sono risolti con il rilascio di decine di navi e dei loro equipaggi. Sarà importante
anche la testimonianza del comandante della nave Savina Caylin, Giuseppe Lubrano,
che per mesi ha subito il sequestro dei pirati, anche perché dirà qual è stato il
ruolo della fede nel dargli forza fino al felice ritorno in libertà di tutti i membri
del suo equipaggio". (Intervista a cura di Fabio Colagrande)