L’impegno della Caritas per le elezioni democratiche in Sierra Leone
Si svolgono a partire da oggi in Sierra Leone le seconde elezioni democratiche dalla
fine del conflitto civile che ha insanguinato il Paese per undici anni, dal 1991 al
2002: un momento storico e delicato per il paese sulla strada della stabilità democratica.
La Caritas Italiana opera da tempo nel paese africano, collaborando in particolare
con la Diocesi di Makeni, prima nell’assistenza ai bambini soldato rilasciati dai
ribelli e, a partire dal 2004, con il sostegno alle attività della Commissione diocesana
Giustizia, Pace e Diritti umani. La Chiesa locale è fortemente impegnata perché si
svolgano elezioni libere, trasparenti e pacifiche e numerose sono le iniziative intraprese
da molto tempo per una sensibilizzazione dei cittadini ad esercitare coscientemente
il proprio ruolo di elettori e ad impegnarsi nella vita politica del paese. La Conferenza
Episcopale della Sierra Leone già nel mese di luglio ha pubblicato una lettera pastorale
sull’importanza di elezioni. Il Consiglio Interreligioso, in collaborazione con
la Commissione Giustizia Pace e Diritti Umani nazionale e l’Università di Makeni,
ha organizzato numerosi incontri per sensibilizzare al voto corretto e pacifico sia
la popolazione che le autorità civili e tradizionali, chiedendo in particolare a quest’ultime
- molto rispettate a livello locale - un impegno formale alla nonviolenza e all’imparzialità.
Attualmente sono presenti in Sierra Leone due giovani volontarie in servizio civile,
operanti nel progetto "Caschi Bianchi", che saranno anche osservatori del processo
elettorale proprio con la Commissione Giustizia, Pace e Diritti Umani della Diocesi
di Makeni. “In un Paese come la Sierra Leone - scrivono le due volontarie -, che solo
10 anni fa ha vissuto uno dei conflitti civili più cruenti e sanguinosi della storia
africana, notiamo che le elezioni hanno un’importanza fondamentale, un valore profondo
e denotano differenze rilevanti con la democrazia “occidentale”. Ci ha stupito in
particolare l’incalzante campagna alla nonviolenza, il continuo invito alle donne
a recarsi alle urne e il fatto che i manifesti dei diversi partiti politici non siano
lo specchio di valori e ideali, ma piuttosto tentativi di rispondere ai bisogni concreti
della popolazione”. (A.L.)