2012-11-17 12:54:59

Argentina. Il card. Amato beatifica Maria Crescenzia Pérez, "Suor Dolcezza" per i poveri


Una suora che “aveva il cuore in cielo”. Così viene ricordata ancora oggi suor Maria Angelica Peréz, al secolo Maria Crescenzia, la religiosa argentina delle Figlie di Maria Santissima dell’Orto, che ieri è stata beatificata a Pergamino, in provincia di Buenos Aires, dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Un ritratto della religiosa nel servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3

La schiena piegata sotto il sole della pampa e sui libri di scuola. Nasce così e sboccia la fede di Maria Angelica Pérez. Famiglia semplice, religiosità limpida e poi quel suo tratto d’indole che darà il timbro al suo essere cristiana: la bontà. “Sor Dulzura”, “Suor Dolcezza”, sarà il nome carico d’affetto che la accompagnerà nella sua vita di religiosa, insieme a quello che assumerà da consacrata, suor Maria Crescenzia. Lo ricorda il cardinale Angelo Amato, al microfono di Roberto Piermarini:

“La testimonianze dicono che tutte le suore erano buone, ma Suor Crescenzia era eccezionale. Sembrava che la sua persona fosse fatta solo di bontà, pazienza, gentilezza, gioia, amabilità. Questa sua esistenza buona era nutrita di fede viva, incrollabile, operativa. Da questa fede scaturiva la sua laboriosità e il suo intenso apostolato. Aveva il cuore in cielo - afferma una testimone”.

Si può essere dolci e amorevoli e pure con un coraggio granitico, quello che solo la fede è in grado di temprare. Suor Crescenzia ha un fisico minuto e presto vede suo papà e poi le sue sorelle falcidiate dalla tubercolosi. Ma lei è una maestra, diplomata in lavori domestici, e non si tira indietro quando il suo servizio la porta tra i bambini affetti da Tbc di un sanatorio di Mar della Plata. E così la malattia colpisce aggredisce anche lei. Suor Crescenzia viene inviata in un ospedale in Cile, a Vallenar, dove la salute deperisce a vista d’occhio, ma non deprime la fiamma della sua carità:

“Era generosa verso i piccoli e i poveri. Non maltrattava nessuno, anzi, a chi non poteva pagare, regalava cibo e vestiti. Alle mamme che non avevano medicine per i bambini rispondeva: ‘Figlia mia, non devi niente, te lo do io’. Spesso diceva: ‘Abbiamo latte in abbondanza per gli ammalati, perché non ne diamo un poco anche ai poveri?’.

Suor Crescenzia muore a 35 anni. È il 20 maggio 1932 ed è tale la devozione della gente di Vallenar per “Suor Dolcezza”, che per 34 anni la traslazione della salma viene impedita. La semplice sepoltura viene poi smarrita tra le altre e quando nel 1966 viene nuovamente individuata, la traslazione ne rivela il corpo incorrotto. Dal 1983, le spoglie riposano nella Cappella del “Collegio dell’Orto”, a Pergamino, dove tutto per lei era iniziato.

Aggiornato il 18 novembre 2012.







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