Thailandia: dal Sinodo nuove sfide per la Chiesa locale
Rafforzare l'opera delle Comunità ecclesiali di base (Bec), modello di condivisione
delle fede e di nuova evangelizzazione, e promuovere il dialogo interreligioso e culturale
in tutto il mondo per favorire la pace e l'armonia. Sono le due proposte che mons.
Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, arcivescovo di Bangkok, ha avanzato durante
il recente Sinodo dei vescovi, che si è tenuto in Vaticano dal 7 al 28 ottobre. Il
prelato ha preso parte alla 13ma Assemblea sinodale in qualità di rappresentante della
Conferenza episcopale thai (Cbct) durante la quale ha incontrato papa Benedetto XVI,
vescovi, cardinali, personalità cattoliche di tutto il mondo. Nei giorni scorsi mons.
Kovithavanij ha voluto condividere questa esperienza privilegiata con tutti i fedeli
della Thailandia, con una riflessione affidata alle colonne del settimanale cattolico
thai Udomsarn Weekly, partendo dalla cerimonia di apertura che definisce "elegante".
Prendendo spunto dal piano pastorale 2010-2015 della Chiesa thai - riferisce l'agenzia
AsiaNews - l'arcivescovo ha ricordato ai presenti al Sinodo il valore delle Comunità
ecclesiali di base e del dialogo interreligioso, che vale per la Thailandia come per
i cattolici di tutto il mondo. "Vi sono elementi relativi al Sinodo - scrive il prelato
- che la Chiesa thai deve conoscere", il primo dei quali è il "Messaggio al popolo
di Dio" mentre il secondo è "la lista finale delle proposte" che il Papa "ci ha concesso
di diffondere". Le tre settimane di incontri e riflessioni, aggiunge, hanno reso più
"vivida l'opera di evangelizzazione della Chiesa cattolica" e permettono di rafforzare
"l'amore" per l'annuncio del Vangelo. "Suggerisco ai cattolici thai di iniziare subito
ad annunciare la Buona Novella e, quando usciranno i documenti post-sinodali, si capirà
subito quale sia la giusta traccia da seguire". Al termine della riflessione, mons.
Kovithavanij ha voluto sottolineare la "grandissima opportunità" che si è presentata
di "scambiare idee con gli altri vescovi" di tutto il mondo e capire "i problemi che
devono affrontare le altre Chiese". "La Chiesa universale allarga la sua visione -
conclude il prelato - per favorire l'ascolto reciproco, in special modo fra rappresentanti
di altre denominazioni cristiane come il vescovo anglicano Rowan Douglas Williams
e i rappresentanti delle Chiese ortodosse". (R.P.)