Kenya: nuovo forte appello dei vescovi per le elezioni generali del 4 marzo 2013
Impegnarsi per uno scrutinio corretto, pacifico e trasparente e scegliere candidati
degni di assumere l’incarico di governare. E’ il nuovo appello rivolto ai cittadini
keniani dai vescovi del Paese in vista delle prossime elezioni politiche, fissate
per il 4 marzo 2013. In una dichiarazione diffusa al termine della loro recente assemblea
plenaria a Kabula, i presuli esprimono preoccupazione per la situazione del Paese
nell’approssimarsi dell’importante appuntamento elettorale, il primo dopo il varo
della nuova Costituzione. Per cominciare, i vescovi chiedono il rispetto delle scadenze
per garantire a tutti i cittadini la possibilità di iscriversi nel nuovo registro
elettorale e quindi di partecipare al voto. Ma a preoccupare l’episcopato è soprattutto
la scelta dei candidati: “Non possiamo aspettarci nessuna buona leadership da persone
la cui integrità morale è compromessa”, ammoniscono. Per i vescovi i candidati indegni
di assumere un incarico pubblico sono: persone che non hanno alcun rispetto per Dio;
che non rispettano la legge; condannate per corruzione e altri reati connessi; persone
che predicano la violenza e l’odio; coinvolte nel traffico di stupefacenti e in altre
attività illecite o che inducono altre a commettere reati e persone che cambiano continuamente
posizione su importanti questioni di interesse nazionale. La nota denuncia poi il
crescente clima di insicurezza e violenza, alimentata anche dall’eccessiva circolazione
di armi, che in questi ultimi tempi colpisce in modo particolare la comunità cristiana,
vittima di ripetuti attacchi terroristici contro chiese e persone. I presuli si rivolgono
quindi alle forze dell’ordine affinché combattano in modo più energico le violenze
e la criminalità e si appellano alla correttezza della magistratura. Quanto ai partiti,
i vescovi keniani si dicono preoccupati dalle alleanze elettorali che si stanno profilando
che rispondono solo a “logiche tribali” ed esortano quindi i leader politici “a non
costituire gruppi che isolano alcune comunità dal resto del Paese”. Un’esortazione
speciale viene poi rivolta ai giovani affinché non si facciano “manipolare da individui
mossi solo da interessi egoistici contro i loro concittadini”. Infine, l’appello “a
tutti i keniani e alle persone di buona volontà affinché contribuiscano a un voto
pacifico. Facciamo in modo – concludono - che la nostra fede in Dio si manifesti
nelle nostre decisioni, in particolare in queste elezioni generali perché possa esserci
una transizione serena e un Kenya prospero e timoroso di Dio”. La Conferenza episcopale
del Kenya ha rivolto ripetuti appelli affinché il Paese non riviva più la drammatica
esperienza delle elezioni del 2008 finite nel sangue. L’ultimo risale a una lettera
pastorale pubblicata lo scorso mese di aprile. (L.Z.)