Italia: Servizio Pubblico radiotelevisivo tra digitalizzazione e crisi dell'editoria
Una riflessione sul Servizio Pubblico radiotelevisivo italiano, alla prova della digitalizzazione
e di una recessione che investe anche l’editoria: l’ha proposta il convegno ''Rai,
la sfida al servizio pubblico'' promosso dal mensile ''Il Domani d'Italia'', diretto
dal sen. Lucio D’Ubaldo, assieme al Centro di Studi parlamentari “Criticalia”, presso
la sede dell’Anci, l’Associazione dei Comuni Italiani. Nell’ambito di una crisi che
è contemporaneamente macroeconomica, europea e valoriale, ha spiegato l’ing. Alberto
Perotti, segretario generale di Criticalia, anche il ruolo dei servizi pubblici essenziali
va ridefinito, al passo con le trasformazioni indotte dalle tecnologie elettroniche
e digitali. E agli utenti che chiedono, con Annalisa Mandorino di Cittadinanzattiva,
di concorrere ai processi di formazione delle coscienze, dando maggiore spazio nel
servizio pubblico al mondo dell’associazionismo e del volontariato, e mediante forme
di partecipazione alla Governance della Rai, hanno cercato di rispondere parlamentari,
giornalisti ed esperti, da Giorgio Balzoni, Tg1, a Nino Rizzo Nervo, ex membro del
Cda Rai, da Sergio Bellucci, massmediologo, ad Andrea Melodia, presidente dell'Ucsi,
l'associazione dei giornalisti cattolici italiani. Un dialogo teso a costruire, pur
da diverse posizioni politiche, un orizzonte comune per il servizio pubblico in Italia,
ribadendone la necessità - confermata dalle scelte nel panorama europeo - e gli obiettivi,
da centrare attraverso una rimodulazione dell’offerta informativa che razionalizzi
le testate, una valorizzazione del rapporto con il territorio e la scelta decisa verso
un modello digitale multipiattaforma, che sancisca anche il passaggio dal broadcasting
all’interattività. ''Nella frammentazione dell'offerta, continuo a vedere nel servizio
pubblico un momento unificante. La Rai e' una sorta di grande agenzia informativa.
Ed e' venuto il momento di affinare il giornalismo di inchiesta'' ha dichiarato Giorgio
Merlo, deputato del Pd e vicepresidente della Commissione Bicamerale di Vigilanza.
Due le priorità indicate da Roberto Rao, Udc, anch’egli in Vigilanza: ''Liberarci
dalle faziosità, lasciando mani libere all'attuale dirigenza in ogni questione, dalle
nomine alla riduzione dei costi; secondo, far pagare il canone, la cui evasione, pari
al 41%, è la più alta in Europa”. Sul canone ha concordato anche Giorgio Lainati,
Pdl, vicepresidente della Commissione di Vigilanza che ha chiesto però di esentare
le categorie deboli, come gli anziani meno abbienti, mentre ha aperto agli altri partiti
sulla riforma della Governance. Intanto, ha annunciato il Presidente della Vigilanza
Sergio Zavoli, la Bicamerale si confronterà in tempi rapidi con i vertici Rai ''anche
per rafforzare le strategie aziendali” e per restituire al Servizio Pubblico “piena
credibilità ed efficacia, secondo la sua identità istituzionale”. (R.P.)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LVI no. 321