2012-11-15 14:51:45

Uruguay. Vescovi contro l’aborto: un figlio è scommessa generosa in un Paese invecchiato


“Accettare la morte di creature umane innocenti ferisce la tradizione del nostro Paese e non risolve i problemi”. E’ quanto afferma la Conferenza episcopale dell’Uruguay, in una nota diffusa al termine della Assemblea plenaria in merito alla nuova legge sull’interruzione volontaria della gravidanza. “Un figlio che viene al mondo è sempre una benedizione di Dio, una speranza e una scommessa generosa in un Paese invecchiato - affermano i vescovi uruguaiani, in riferimento al calo dell’indice di natalità, il più basso dell’America Latina. Nella nota l’episcopato uruguaiano esprime in sette punti il suo rammarico per il provvedimento “che non tutela la donna in difficoltà alla quale viene proposta la peggiore decisione: quella di eliminare la vita del proprio figlio e di portare il peso delle sue gravi conseguenze”. La moralità degli atti – sottolineano - non dipende dalle leggi umane e “il solo fatto di essere stata approvata non rende questa legge moralmente buona”. I diritti umani e questo primordiale diritto alla vita non possono essere soggetti alle maggioranze parlamentari e elettorali contingenti, affermano i vescovi, che allo stesso tempo esortano le autorità a varare con attenzione i regolamenti attuativi per non aggiungere altri danni. Inoltre, l’episcopato invita a rispettare la coscienza dei medici e degli operatori sanitari e a non discriminare gli obiettori di coscienza. In conclusione, la Conferenza episcopale - come parte di una “società pluralista” – ribadisce il diritto di esprimere la propria opinione nella “serena convinzione che difendendo la vita umana resta fedele a se stessa e alle radici della storia come nazione”. (A.T.)







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