Tutti uniti contro l'austerity. Centinaia di manifestazioni, ieri, in 23 Paesi Ue
per il primo sciopero pan-europeo
Giornata di mobilitazione ieri in tutti i paesi d’Europa, promossa dalla Confederazione
europea dei sindacati contro le politiche di austerità. Il servizio è di Salvatore
Sabatino:
Ventitrè Paesi,
centinaia di manifestazioni, da un estremo all’altro del Vecchio Continente: da Lisbona
fino ad Atene, passando per Roma, e Berlino. Qui nessuna massa oceanica, solo qualche
centinaio di persone davanti alla Porta di Brandeburgo, in sostegno ai Paesi del Sud
dell’Europa. Perché è qui che l’impatto della crisi è stato maggiore. Non a caso Madrid
ha visto una delle manifestazioni più imponenti, così come Atene. In entrambi i casi
non sono mancati momenti di tensione, con scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.
La richiesta, tutti uniti nello sciopero, è quella di un patto sociale europeo attraverso
il quale fare fronte alle urgenze dettate dalla crisi ma anche per introdurre elementi
strutturali di crescita e coesione per l'intera Unione europea. Il rigore, dunque,
non basta più. E sono davvero tutti sulla stessa linea, i popoli d’Europa, che hanno
dato vita alla prima mobilitazione continentale. Il sociologo Nadio Delai
“C’è
una tensione tra i popoli e le loro classi dirigenti politiche, ma anche economiche,
sociali e culturali. Quando vince quello che io chiamo il "pensiero-gregge", cioè
tutti la pensano alla stessa maniera, la situazione si fa difficile. Prima, il pensiero-gregge
cantava le lodi dello sviluppo e della globalizzazione, adesso canta quelle del rigore.
Questo passaggio unitario dalle due parti, senza considerare che alla base ci sono
le economie e le società reali, provoca le tensioni in oggetto”.
Ed in
Italia le manifestazioni, in più di 80 piazze, sono state segnate da vari disordini.
Scontri sono avvenuti a Torino e Brescia, ma è stata Roma in particolare che ha vissuto
momenti di tensione; critiche sono piovute sull’operato della polizia. Intanto a preoccupare
nella capitale è anche la piena del fiume Tevere. Il servizio di Giampiero Guadagni:
Decine di
migliaia di persone in piazza ieri in molte città italiane in occasione della mobilitazione
europea. Episodi di guerriglia urbana a Torino, Milano e Padova e soprattutto a Roma.
Sul Lungotevere sassi e bombe carta di studenti contro le forze dell'ordine, che hanno
risposto con cariche e lacrimogeni, schierando anche i blindati. Il bilancio è di
otto arresti, 60 fermi e 30 feriti. In serata, il ministro dell'Interno Cancellieri
ha espresso apprezzamento per l'operato delle Forze di polizia, che – afferma il Ministro
- hanno evitato maggiori e più gravi conseguenze per ordine pubblico, sicurezza e
incolumità dei cittadini. Condanna per gli episodi di violenza da parte della Cgil,
che aveva indetto le manifestazioni di protesta contro la politica di rigore di Bruxelles
e del governo Monti. Molte le polemiche politiche. Il sindaco di Roma Alemanno sollecita
il Governo a regolamentare le manifestazioni nella Capitale. Dove quella di ieri è
stata una giornata ancora più difficile per l’onda di piena del Tevere esondato in
due punti diversi a nord della città, provocando anche questa mattina forti disagi
nella circolazione. Il livello del fiume ha superato i 13 metri ma la situazione si
sta stabilizzando.