"Come fidanzati vi
trovate a vivere una stagione unica, che apre alla meraviglia dell'incontro e fa scoprire
la bellezza di esistere e di essere preziosi per qualcuno, di potervi dire reciprocamente:
tu sei importante per me. Vivete con intensità, gradualità e verità questo cammino.
Non rinunciate a perseguire un ideale alto di amore, riflesso e testimonianza dell'amore
di Dio" (Benedetto XVI, incontro con i giovani fidanzati ad Ancona, 11 settembre 2011).
Rileggiamo queste parole anche alla luce del Documento della Commissione
Episcopale per la famiglia e la vita "Orientamenti pastorali sulla preparazione
al matrimonio e alla famiglia". Il cappuccino P. Giovanni Salonia, psicoterapeuta,
autore del libro "Sulla felicità e dintorni, tra corpo, parola e tempo" (Il Pozzo
di Giacobbe), sottolinea che "la maturità affettiva si declina oggi nella capacità
di relazioni. Nell'ascolto del corpo troviamo la grammatica della relazione. Dio
ci ha dato il corpo per capire noi stessi e gli altri. L'altro da me è una
strada per trovare l'oltre di me, quella parte di me che, se non ci fosse l'altro,
io non visiterei. E' la relazione la strada della nostra pienezza". E poi precisa:
"Ciò che dice la bontà di una relazione è anche il dopo, la pausa, sentire ciò che
di una relazione è rimasto. Uno dei rischi del nostro mondo, soprattutto tra i giovani,
è di non prepararci all'incontro, di non sentire il corpo che attende e, dall'altra
parte, di non far risuonare dentro di noi la memoria di ciò che è accaduto. Già la
teologia orientale evidenzia che la vera bellezza è l'eleganza delle relazioni, l'ascolto
di se stessi. Proprio questo aspetto dovrebbe essere recuperare tra i giovani". Umberto
Bovani e la moglie Maria Grazia gestiscono il Centro di Spiritualità domestica a Boves
(CN): "Offriamo tempi per avere la possibilità di guardare, rileggere, interpretare
ciò che intimamente un uomo e una donna stanno vivendo in relazione l'uno con l'altro.
E scopriamo che c'è un potenziale nella vita a due che spesso non viene espresso.
Per semplice paura". Dalla diocesi di Bergamo, Filippo Cecchini e sua moglie sottolineano
la difficoltà di parlare di sessualità nei percorsi per fidanzati. "Spesso si finisce
per dare delle norme che troppe volte i giovani non accettano. Il fatto è che non
basta invitare dei professionisti che sappiano dire cosa è la corporeità vissuta in
un modo corretto. Bisogna chiamare dei testimoni autorevoli, tutto qua". (a
cura di Antonella Palermo)