Siria: oltre 40 i morti negli scontri di ieri, l'opposizione riunita guadagna terreno
Si continua a combattere in Siria. Secondo gli attivisti sono più di 40 i morti negli
scontri di ieri. Sarebbero invece oltre 100 le vittime di mercoledì. I combattimenti
si stanno spostando a ridosso della Turchia facendo salire il livello di tensione
tra i due Paesi. Intanto, dopo il riconoscimento della Coalizione delle opposizioni
da parte di molti Paesi, parole di fuoco arrivano dal governo di Assad. Ma l'opposizione
riunita continua a guadagnare terreno. Il servizio di Marina Calculli:
La coalizione governativa nata dal vertice dell’opposizione siriana a Doha
è per il regime di Assad “una dichiarazione di guerra”. Con queste parole il ministro
degli esteri siriano Faiçal Mekdad ha liquidato il nuovo governo in esilio, già riconosciuto
però da molti attori internazionali. Mekdad si è poi scagliato contro la Francia,
primo paese a riconoscere la coalizione guidata dallo sceicco al-Khatib come l’unica
legittimà autorità politica:“Si tratta di un retaggio colonialista di Parigi”. E di
fronte all’intento di Hollande di armare i ribelli il capo della diplomazia siriana
ha detto che “il presidente francese ha sulla coscienza la morte di molti siriani
uccisi da terroristi”. Dal suo canto Human Right Watch ammonisce il nuovo governo
in esilio perché imponga ai ribelli armati di non incorrere in abusi dei diritti umani.
Ma mentre la diplomazia freme, sul terreno oggi si registrano più di 40 morti: ieri,
invece, la giornata si è chiusa con oltre 100 morti, il numero dei rifugiati aumenta
e la Giordania si prepara a costruire il terzo campo d’accoglienza.