Il nuovo Patriarca copto ortodosso Tawadros II si augura che la nuova Costituzione
in via di stesura conservi senza modifiche l'articolo 2 del precedente testo costituzionale
- che riconosceva i principi della Sharia come fondamento preminente della legislazione
- e chiederà il ritiro dei rappresentanti copti dall'Assemblea costituente se persisteranno
i tentativi di forzare in senso islamista la nuova Carta costituzionale egiziana.
Il Patriarca, che verrà intronizzato domenica prossima, 18 novembre, ha esposto le
sue considerazioni sul lavoro dell'Assemblea costituente in un incontro con una delegazione
dei sindacati dei giornalisti e degli avvocati avvenuta il 12 novembre scorso nel
monastero di San Bishoi (Deir Amba Bishoi). Nell'occasione, il capo della più grande
comunità cristiana del Medio Oriente ha anche confermato che la Chiesa copta ortodossa
sta coordinandosi con i rappresentanti dell'Università islamica di Al Azhar per condividere
un discernimento comune sui singoli articoli in discussione. Tra i 100 membri dell'Assemblea
costituente, i cristiani sono una quindicina. Quattro di loro - due copti ortodossi,
un protestante e il vescovo copto cattolico Yohanna Qulta – sono stati designati direttamente
dalle rispettive Chiese e comunità ecclesiali. Secondo il vescovo ausiliare di Alessandria
dei copti cattolici, Botros Fahim Awad Hanna, l'approccio deciso e equilibrato del
Patriarca Tawadros può avere un effetto positivo sul dibattito costituzionale in corso
in Egitto, contrastando le manovre dei gruppi salafiti che puntano alla totale islamizzazione
della carta costituzionale. “Anche la gran parte dei musulmani” spiega all'agenzia
Fides il vescovo Hanna, “non condivide questa linea così gretta e rigida. Mentre tutti
possiamo essere concordi sul fatto che i principi di pace e giustizia coltivati anche
dalla giurisprudenza islamica ispirino il diritto e la legislazione, in maniera conforme
alla legge naturale”. (R.P.)