2012-11-15 10:58:54

Ecuador: protesta dei vescovi per la rimozione di immagini religiose da un ospedale a Cuenca


“Profonda preoccupazione e dolore, perche in uno Stato laico che riconosce, protegge e garantisce il diritto alla libertà religiosa, non è giusto, né sensato che si stabiliscano questo tipo di norme”. Queste le parole del vicepresidente della Conferenza episcopale dell’Ecuador, mons. Luis Cabrera, arcivescovo di Cuenca nella lettera al governatore della provincia di Azuay per chiedere di ricollocare le immagini religiose rimosse nei giorni scorsi dai corridoi dell’Ospedale Regionale “Vicente Corral Moscoso” per disposizione del Ministro della Salute. Il presule ha affermato che questo gesto potrebbe essere interpretato come una “discriminazione dei cattolici negli spazi pubblici” e per questo, chiede che le immagini siano rimesse al loro posto. “Non chiediamo nessun privilegio per la Chiesa - aggiunge l’arcivescovo - ma il rispetto del suo diritto di esprimere la propria fede anche negli spazi pubblici, che appartengono a tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro convinzioni politiche e religiose”. Nella lettera - la cui copia è stata indirizzata al Presidente della Repubblica, al presidente dell’Assemblea nazionale e al sindaco di Cuenca, mons. Cabrera - ricorda che uno Stato laico significa “aconfessionale” non “antireligioso”, il che “ci permette la convivenza pacifica e rispettosa tra credenti di diverse religioni e non credenti, ma anche, di evitare qualsiasi forma di proselitismo, fanatismo e fondamentalismo religioso o antireligioso”. Nella lettera, l’arcivescovo di Cuenca fa riferimento al paragrafo 8 dell’articolo 66 della Costituzione che garantisce “il diritto a praticare, conservare, cambiare, professare nel pubblico e nel privato, la propria religione e le proprie credenze, e di diffonderle individualmente o collettivamente”. Inoltre, ricorda che lo Stato deve proteggere la libera pratica religiosa cosi come chi non pratica alcuna religione, favorendo cosi un clima di pluralismo e tolleranza. Il vicepresidente dell’episcopato dell’Ecuador ha affermato che la disposizione di rimuovere le immagini religiose dall’Ospedale di Cuenca non ha considerato “ la sensibilità religiosa del popolo, in maggioranza cattolica, né il diritto di professare la propria fede nei momenti più difficili dalla vita, come quelli della malattia e della morte”. Mons. Cabrera ha riferito che qualche mese fa, lo stesso ospedale, ha persino chiuso la Cappella senza tenere conto della sua storia e, soprattutto, delle convinzioni religiose del personale e dei pazienti. (A cura di Alina Tufani)







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