Siria: per Damasco il riconoscimento dell'opposizione è una dichiarazione di guerra
Mentre cresce il fronte dei Paesi che stanno riconoscendo la Coalizione dell’opposizione
siriana, uscita dalla riunione di Doha, una dura presa di posizione arriva dal governo
di Assad. Ci riferisce Benedetta Capelli:
"Una dichiarazione
di guerra". Lapidaria e forte la presa di posizione del vice ministro siriano degli
Esteri, Mekdad, chiamato a esprimersi sull’opposizione uscita compatta dalla riunione
di Doha, in Qatar. Ieri, la Francia l’ha riconosciuta come unica autorità legittima
del Paese, seguendo l’Unione Europea e la Lega Araba. “Un segno positivo l’unificazione
dell’opposizione”, ha detto all’agenzia Fides il nunzio apostolico a Damasco, mons.
Mario Zenari, “a patto che tale iniziativa serva a trovare una soluzione politica
al conflitto”.
Per il 30 novembre è previsto un summit in Giappone degli “Amici
del popolo siriano”, 150 i delegati che vi prenderanno parte in rappresentanza di
una sessantina di Paesi. Un modo – ha fatto sapere Tokyo – per far pressione sul presidente
Assad. Nessuna partecipazione dell’opposizione invece al vertice convocato dall’Iran
per la prossima settimana. Teheran – dicono i ribelli – è troppo vicina al regime
che ha commesso “crimini di guerra e contro l'umanità”. Giornata all’insegna della
violenza quella di oggi, esplosioni si sono udite ad Aleppo e a Damasco mentre l’aviazione
siriana ha nuovamente bombardato la città di Ras al-Ain, vicino al confine turco,
aerei di Ankara si sono levati in volo sulla zona, elevato lo stato di allerta delle
Forze armate per le prossime 24 ore.