Vescovi asiatici in Terra Santa per “tornare alle sorgenti” nell’Anno della Fede
Tornare alle sorgenti e ripensare all’evangelizzazione, con un pellegrinaggio in Terra
Santa nell’Anno della Fede: con questo spirito 120 vescovi asiatici hanno vissuto,
dal 6 al 12 novembre, un pellegrinaggio denominato “Asian Bishops Convivence”. Organizzato
dal Cammino Neocatecumenale, ha riunito nella “Domus Galilaeae”, sul Monte delle Beatitudini,
circa 70 presuli dall’India e altri 50 da Paesi come Myanmar, Filippine, Malaysia,
Sri Lanka, Pakistan, Cina e altre nazioni asiatiche. All'incontro - guidato da Kiko
Arguello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale - vi hanno partecipato sacerdoti,
religiosi e laici, e catechisti itineranti del Cammino che hanno accompagnato i Pastori
in un viaggio che “è stato una profonda esperienza di comunità, fraternità, condivisione
della Parola di Dio e del vissuto di ognuno di noi”, racconta all’agenzia Fides mons.
John Barwa, arcivescovo indiano di Cuttack-Bhubaneswar, appena rientrato in India.
Il pellegrinaggio “rafforza i legami fra i Pastori delle Chiesa asiatiche”, nota l’arcivescovo,
un fattore molto importante nell’Anno della Fede e per porre l’accento sull’urgenza
della “nuova evangelizzazione” in Asia. L’evento è stato un’utile riflessione alla
vigilia dell’Assemblea della Federazione delle Conferenze episcopali dell’Asia, che
si terrà in Vietnam nel dicembre prossimo, proprio sul tema delle sfide all’evangelizzazione
in Asia. In Terrasanta i vescovi si sono interrogati su “come trasmettere ai popoli
e alle culture asiatiche il dono della Verità e portare la predicazione gioiosa della
Salvezza e della Risurrezione di Gesù Cristo”, chiedendo allo Spirito Santo “luce
per trovare nuovi modi di annunciare il Vangelo nel nostro tempo”. “Il senso ultimo
del pellegrinaggio e quello che sarà possibile riportare nelle nostre diocesi di partenza
– conclude l’arcivescovo a Fides – è una modalità e una esperienza concreta di proclamare
e vivere la Parola di Dio”. (R.P.)