Faisalabad: famiglia cristiana in prigione con false accuse di sequestro di persona
Sharif Masih, un povero operaio cristiano di Faisalabad, chiede giustizia per l'arresto
arbitrario di alcuni componenti della sua famiglia, implicati secondo gli inquirenti
in presunti casi di sequestro di persona, ma di fatto innocenti. Ad assistere l'uomo
gli attivisti della Commissione nazionale di Giustizia e pace della Chiesa cattolica
pakistana (Ncjp), che forniscono tutela legale e sono impegnati a far emergere la
verità nelle aule di tribunale. L'obiettivo è restituire piena libertà a tre giovani
cristiani, da mesi rinchiusi in un carcere per un reato che non hanno commesso. Più
critica, al contrario, la posizione di un altro giovane cristiano - anch'egli componente
della famiglia - protagonista a fine dicembre 2011 di una "fuga d'amore" con una ragazza
musulmana, il vero responsabile del presunto caso di rapimento. Fra le ragioni della
controversia -spiega Sharif Masih - vi sono un gruppo di musulmani che "vogliono impossessarsi
della mia casa". "Sono davvero grato agli attivisti di Ncjp - conclude - per la loro
assistenza legale". Mentre, una punizione per il giovane cristiano presunto sequestratore,
nel caso in cui le responsabilità siano appurate, viene richiesta anche da padre Bonnie
Mendes, sacerdote a Faisalabad. (L.F.)