2012-11-13 07:55:36

Ancora raid israeliani su Gaza, dopo lo scambio ieri di mortai tra Israele e Siria


L'aviazione israeliana ha lanciato nella notte tre raid contro obiettivi situati sulla Striscia di Gaza senza ferire nessuno. I raid si inquadrano nella nuova ondata di violenze alla frontiera tra la striscia di Gaza e Israele, la seconda in meno di un mese. Ma c’è tensione anche tra Israele e Siria sulle alture del Golan: Tel Aviv ha risposto ieri a un colpo di mortaio siriano. Il servizio di Fausta Speranza RealAudioMP3

Nell’escalation di tensione in tutta la regione, le autorità israeliane parlano con sempre più insistenza della possibilità di una operazione militare contro Gaza. Ma non si può guardare ora all’irrisolto conflitto Israelo-palestinese senza considerare il fronte Siria e il braccio di ferro sulle alture del Golan. Al microfono di Giancarlo La Vella, Stefano Polli, responsabile esteri dell’ANSA:

R. -Un altro dei problemi che vi sono stati, dovuti proprio alla lentezza della reazione internazionale, è il rischio dell’effetto contagio. Questo in parte è già successo, per esempio, con il Libano, ma anche con la Turchia c’è una situazione molto delicata. Adesso è successo anche con Israele, ma Israele non è la Turchia e non è neanche il Libano. Israele è pronta a rispondere alle provocazioni che vengono dalla Siria e questo va a complicare un teatro già difficile, perché Israele – in questo momento – ha tre fronti aperti e non solo con la Siria, ma al sud con Gaza e inoltre c’è sempre l’ombra del nucleare iraniano con la possibilità di un attacco israeliano, più di una volta ventilato. Insomma, la situazione è molto complicata e ogni giorno che passa il puzzle diventa più difficile.

Intanto il presidente dell'Anp, Abu Mazen, ribadisce: sarà negoziato con Israele se le Nazioni Unite riconosceranno lo Stato palestinese quale 'Stato non membro'. Passare da ‘entità osservatrice’ a Stato 'non membro' sarebbe il primo passo verso la piena rappresentanza internazionale. E Abu Mazen ricorda: appuntamento alle Nazioni Unite il 29 novembre prossimo.








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