Olivero (Acli) sul fisco: bene inversione di rotta. E sulle regionali in Lombardia
smentisce l'appoggio ad Albertini
Palazzo Chigi smentisce che il premier Monti, alla conferenza del Financial Times,
abbia parlato di patrimoniale. Intanto via libera dalla Commissione Bilancio della
Camera all'emendamento alla legge stabilita' dei relatori che istituisce dal 2013
un fondo per il calo delle tasse. Sarà alimentato con le maggiori entrate dalla lotta
all'evasione, dal calo degli spread e dalla riduzione degli sconti fiscali. Alessandro
Guarasci ha sentito il parere di Andrea Olivero, presidente delle Acli
R. – Era necessario e direi anche urgente che ci fosse questa inversione
di rotta e che, in particolare, si prendesse atto che è necessario creare un nuovo
patto fiscale con i cittadini, perché se è vero che bisogna chiedere e assolutamente
pretendere che ci sia trasparenza, che si paghino le tasse, che si vada a essere diligenti
su questi aspetti, dall’altro lato bisogna anche garantire una maggiore equità e questa
passa soltanto attraverso un’attenzione a far sì che la tassazione non venga a gravare
essenzialmente sui redditi da lavoro, come è oggi, ma invece sui patrimoni.
D.
– Olivero, il nuovo contenitore politico che avete annunciato a Todi, quale forma
sta prendendo e soprattutto con quali contenuti?
R. – In realtà le forme non
le abbiamo ancora definite e credo che, in gran parte, non toccherà neanche alle nostre
associazioni farlo, ma piuttosto a quanti – partendo anche dalla nostra associazione
– si impegneranno poi direttamente nell’agone politico. Sui contenuti siamo, invece,
molto determinati: principalmente la tematica del lavoro, che deve essere il vero
cuore, il cardine del progetto futuro per dare speranza ai cittadini; un nuovo patto
fiscale; e una maggiore attenzione ai soggetti sociali, dalla famiglia, ai corpi sociali,
al terzo settore e allo stesso mondo del lavoro organizzato che deve essere anche
un vero e proprio promotore – e questo oggi non lo è – di un’azione volta al superamento
della forma del conflitto, come modalità per andare a crescere nel mondo del lavoro.
Noi crediamo fermamente che su queste cose si possa costruire un programma riformista
per la prossima legislatura e su questi elementi incardinare poi anche le grandi riforme
istituzionali che pur sono necessarie.
D. – State già pensando alle alleanze?
si parla di un vostro appoggio ad Albertini alle Regionali in Lombardia…
R.
– Questi sono elementi che sono usciti in maniera affrettata e non corretta. Io credo
che a noi competa, in questo momento, discutere di programmi, di proposte, di analisi
e poi di nomi: andare a utilizzare il vecchio modello – quello leaderistico – quasi
che una brava persona - come certamente lo è Albertini - possa risolvere i problemi
della politica, è un modo – a parer nostro – sbagliato. Crediamo che sia necessario
aprire un confronto serio tra le nostre organizzazioni e soprattutto con la politica
e, sulla base di questo, andare poi a trovare le convergenze e dare eventualmente
il nostro sostegno.