2012-11-12 15:30:29

Olivero (Acli) sul fisco: bene inversione di rotta. E sulle regionali in Lombardia smentisce l'appoggio ad Albertini


Palazzo Chigi smentisce che il premier Monti, alla conferenza del Financial Times, abbia parlato di patrimoniale. Intanto via libera dalla Commissione Bilancio della Camera all'emendamento alla legge stabilita' dei relatori che istituisce dal 2013 un fondo per il calo delle tasse. Sarà alimentato con le maggiori entrate dalla lotta all'evasione, dal calo degli spread e dalla riduzione degli sconti fiscali. Alessandro Guarasci ha sentito il parere di Andrea Olivero, presidente delle Acli


R. – Era necessario e direi anche urgente che ci fosse questa inversione di rotta e che, in particolare, si prendesse atto che è necessario creare un nuovo patto fiscale con i cittadini, perché se è vero che bisogna chiedere e assolutamente pretendere che ci sia trasparenza, che si paghino le tasse, che si vada a essere diligenti su questi aspetti, dall’altro lato bisogna anche garantire una maggiore equità e questa passa soltanto attraverso un’attenzione a far sì che la tassazione non venga a gravare essenzialmente sui redditi da lavoro, come è oggi, ma invece sui patrimoni.

D. – Olivero, il nuovo contenitore politico che avete annunciato a Todi, quale forma sta prendendo e soprattutto con quali contenuti?

R. – In realtà le forme non le abbiamo ancora definite e credo che, in gran parte, non toccherà neanche alle nostre associazioni farlo, ma piuttosto a quanti – partendo anche dalla nostra associazione – si impegneranno poi direttamente nell’agone politico. Sui contenuti siamo, invece, molto determinati: principalmente la tematica del lavoro, che deve essere il vero cuore, il cardine del progetto futuro per dare speranza ai cittadini; un nuovo patto fiscale; e una maggiore attenzione ai soggetti sociali, dalla famiglia, ai corpi sociali, al terzo settore e allo stesso mondo del lavoro organizzato che deve essere anche un vero e proprio promotore – e questo oggi non lo è – di un’azione volta al superamento della forma del conflitto, come modalità per andare a crescere nel mondo del lavoro. Noi crediamo fermamente che su queste cose si possa costruire un programma riformista per la prossima legislatura e su questi elementi incardinare poi anche le grandi riforme istituzionali che pur sono necessarie.

D. – State già pensando alle alleanze? si parla di un vostro appoggio ad Albertini alle Regionali in Lombardia…

R. – Questi sono elementi che sono usciti in maniera affrettata e non corretta. Io credo che a noi competa, in questo momento, discutere di programmi, di proposte, di analisi e poi di nomi: andare a utilizzare il vecchio modello – quello leaderistico – quasi che una brava persona - come certamente lo è Albertini - possa risolvere i problemi della politica, è un modo – a parer nostro – sbagliato. Crediamo che sia necessario aprire un confronto serio tra le nostre organizzazioni e soprattutto con la politica e, sulla base di questo, andare poi a trovare le convergenze e dare eventualmente il nostro sostegno.








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