2012-11-12 12:24:32

Il Papa nella Casa-Famiglia di Sant'Egidio: è bello essere anziani, un dono da valorizzare


Lunedì mattina il Papa ha visitato la Casa Famiglia "Viva gli anziani" al Gianicolo di Roma, gestita dalla Comunità di Sant'Egidio. Un incontro voluto in occasione dell’Anno Europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni. Rivolgendosi agli ospiti della struttura, Benedetto XVI li ha invitati ad essere un “raggio dell’amore di Dio”, a non cedere alla tristezza ed a pregare con fede e costanza. Poi l’esortazione alle famiglie e alle istituzioni a lasciare gli anziani nelle loro case. Ce ne parla Benedetta Capelli:RealAudioMP3

E’ un discorso all’insegna della vicinanza, dell’affetto e della piena comprensione quello che Benedetto XVI ha offerto agli ospiti della Casa Famiglia “Viva gli anziani” della Comunità di Sant’Egidio. Una vicinanza espressa dalle prime parole pronunciate dal Papa:

"Vengo tra di voi come Vescovo di Roma, ma anche come anziano in visita ai suoi coetanei. Superfluo dire che conosco bene le difficoltà, i problemi e i limiti di questa età, e so che queste difficoltà, per molti, sono aggravate dalla crisi economica".

Difficoltà unite alla tristezza che spesso accompagna i ricordi del passato nell’idea che ormai questa fase della vita sia “il tempo di tramonto”, ma – ribadisce Benedetto XVI – "non bisogna mai farsi imprigionare dalla tristezza":

"Vorrei dirvi con profonda convinzione: è bello essere anziani! In ogni età bisogna saper scoprire la presenza e la benedizione del Signore e le ricchezze che essa contiene".

Vivere è bello anche con qualche "acciacco" – soggiunge il Papa – e qualche limitazione. Una vita lunga è una benedizione di Dio, “un dono da apprezzare e valorizzare” nonostante “una società, dominata dalla logica dell’efficienza e del profitto”, non la accolga come tale e respinga gli anziani come “non produttivi ed inutili”:

"Tante volte si sente la sofferenza di chi è emarginato, vive lontano dalla propria casa o è nella solitudine. Penso che si dovrebbe operare con maggiore impegno, iniziando dalle famiglie e dalle istituzioni pubbliche, per fare in modo che gli anziani possano rimanere nelle proprie case".

La qualità di una società, di una civiltà – prosegue Benedetto XVI – si giudica da come gli anziani sono trattati e dal posto loro riservato nel vivere comune:

"Chi fa spazio agli anziani fa spazio alla vita! Chi accoglie gli anziani accoglie la vita!".

Da qui il richiamo dell’importante ruolo della Comunità di Sant’Egidio che ha aperto case-famiglie a Roma e nel mondo, aiutando a far comprendere che la Chiesa è famiglia, in cui ognuno deve sentirsi a casa e dove regna la logica della gratuità e dell’amore e non quella del profitto e dell’avere. Così questa visita del Papa, che si colloca nell’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà delle generazioni è anche un modo per ribadire che “gli anziani sono un valore per la società, soprattutto per i giovani”:

"Non ci può essere vera crescita umana ed educazione senza un contatto fecondo con gli anziani, perché la loro stessa esistenza è come un libro aperto nel quale le giovani generazioni possono trovare preziose indicazioni per il cammino della vita".

Ma non bisogna nascondere - prosegue Benedetto XVI – il bisogno di aiuto in questa fase della vita, un modo anche per sentire l’affetto degli altri:

"Nessuno può vivere solo e senza aiuto; l’essere umano è relazionale. E in questa casa vedo, con piacere, che quanti aiutano e quanti sono aiutati formano un'unica famiglia, che ha come linfa vitale l’amore".

E a questo punto il Papa affida agli anziani un compito importante: approfondire il rapporto con Dio. Dinanzi alla possibilità di un tempo lungo, nel quale è importante non scoraggiarsi, ricorda che essi sono “una ricchezza per la società, anche nella sofferenza e nella malattia”. Illuminante in tal senso è stato l’esempio del Beato Papa Giovanni Paolo II, pertanto l’invito è a pregare per la Chiesa, per il mondo e per lo stesso Papa:

"Diventate intercessori presso Dio, pregando con fede e con costanza. Pregate per la Chiesa, anche per me, per i bisogni del mondo, per i poveri, perché nel mondo non ci sia più violenza. La preghiera degli anziani può proteggere il mondo, aiutandolo forse in modo più incisivo che l'affannarsi di tanti. Vorrei affidare oggi alla vostra preghiera il bene della Chiesa e la pace del mondo".

“Il Papa vi ama” ha concluso Benedetto XVI e “conta su di voi”:

"Sentitevi amati da Dio e sappiate portare in questa nostra società, spesso così individualista ed efficientista un raggio dell’amore di Dio. E Dio sarà sempre con voi e con quanti vi sostengono con il loro affetto e con il loro aiuto".

Nel suo indirizzo di saluto il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, ha ringraziato il Papa della sua vicinanza e della visita in “questo luogo di speranza”. Nel suo discorso, ha più volte ricordato che gli anziani che si incontrano per le strade di Roma e di ogni città del mondo si sentono soli, dimenticati e rassegnati. “La visita del Papa – ha detto Impagliazzo – è un segno di speranza”; un sogno che rifiorisce negli anziani quando si sentono accolti e compresi. Solo a Roma la Comunità di Sant’Egidio ha 14 case nelle quali accoglie chi è solo, ha perso l’alloggio oppure non è seguito dai propri famigliari.

Ultimo aggiornamento: 14 novembre







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