Arrestato chi fornì il tritolo per le stragi di Capaci e via D'Amelio
Arriva da lontano il tritolo con cui la mafia, con le stragi di Capaci e via D'Amelio
del ‘92 e quelle di Roma, Firenze e Milano del ’93, seminò in Italia morte, orrore
e lo sdegno della società civile. E’ quanto emerso nell’ambito delle indagini della
procura di Firenze, che ha portato all’arresto del pescatore Cosimo D’Amato, eseguito
domenica dagli uomini della Dia, accusato di aver fornito in modo continuativo, ingenti
quantitativi di tritolo per le stragi. Secondo gli investigatori, dagli ordigni bellici
inesplosi della seconda guerra mondiale, recuperati nelle acque profonde al largo
delle coste palermitane, D’Amato, cugino del boss Cosimo Lo Nigro, avrebbe estratto
il tritolo che poi avrebbe fornito a "Cosa nostra". Gli accertamenti hanno permesso
di identificare che l’esplosivo è stato ricavato da bombe di profondità, sganciate
da aerei militari francesi, tedeschi e americani. Fondamentale per risalire alle responsabilità
di D’Amato, ha ricordato il procuratore capo di Firenze Giuseppe Quattrocchi, la collaborazione
del pentito Gaspare Spatuzza, ex uomo di fiducia dei boss di Brancaccio. (Da Palermo,
Alessandra Zaffiro)