Regno Unito: ente d'assistenza cattolico costretto a chiudere perché rifiuta adozioni
a coppie gay
“Catholic Care”, l’ultima agenzia di adozione cattolica rimasta nel Regno Unito ad
opporsi alla nuova legislazione britannica che vieta a tutte le agenzie del settore
nel Paese di rifiutare l’affidamento di bambini a coppie omosessuali, ha perso definitivamente
la sua battaglia legale per continuare la sua attività rimanendo fedele agli insegnamenti
della Chiesa. Il tribunale di appello di Leeds, dove ha sede l’agenzia – riporta il
quotidiano “CatholIc Herald” - ha infatti respinto nei giorni scorsi il suo ultimo
ricorso per vedersi riconosciuto il diritto di non accettare le richieste di adozione
da parte coppie dello stesso sesso con l’argomento che queste potrebbero comunque
rivolgersi ad altre agenzie per le adozioni. E’ stata così accolta la tesi della Charity
Commission, la speciale commissione governativa incaricata di verificare lo status
le attività delle organizzazioni caritative operanti nel Regno Unito, secondo la quale,
ai sensi della nuova legge sulle pari opportunità e della normativa europea, la posizione
dell’agenzia cattolica è discriminatoria nei confronti delle coppie omosessuali “le
cui capacità di essere genitori – afferma - sono indiscutibili”. I responsabili di
“Catholic Care”, da parte loro, hanno fatto sapere che senza l’autorizzazione richiesta
essa si vedrà costretta a chiudere per mancanza di fondi. Si chiude così una battaglia
legale durata cinque anni. A perderci, saranno ancora i bambini, cui “Catholic Care”,
come ha sottolineato nel corso delle udienze il vescovo di Leeds, mons. Arthur Roche,
“ha garantito un servizio eccellente per molti anni”. Dall’introduzione della legge
sulle pari opportunità sotto il Governo Blair diverse agenzie cattoliche per le adozioni
hanno dovuto optare per la chiusura. Altre hanno deciso di accettare le condizioni
poste dalla legge rinunciando alla denominazione ‘cattolica’. (L.Z.)