Nigeria: il card. Filoni conclude le celebrazioni per il centenario dell’evangelizzazione
di Owerri
“Cento anni di evangelizzazione di Owerri significano che questa Chiesa in Nigeria
può essere considerata ‘venerabile’, anche se in relazione ad altre Chiese secolari
è ritenuta giovane. Venerabile perché avendo ricevuto la Buona Novella, il Vangelo,
la gente qui ha creduto immediatamente alla Parola che è stata loro proclamata. Giovane
perché è una Chiesa che ha tutte le caratteristiche della gioventù: l'entusiasmo,
la bellezza, il dinamismo, la generosità e la lealtà”. Così si è espresso il cardinale
Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, nel
suo saluto conclusivo delle celebrazioni per il Centenario della Provincia ecclesiastica
di Owerri, in Nigeria, al termine della Santa Messa che ha presieduto sabato mattina.
Queste celebrazioni ci hanno dato l'occasione “per ringraziare Dio Altissimo per il
dono della fede che 100 anni fa è stata annunciata e che è stata accolta con entusiasmo
dalla gente – ha detto il cardinale nel suo messaggio finale al termine della Messa
-. Una fede che hanno continuato a trasmettere di generazione in generazione. Una
fede che non è solo insegnamenti, detti saggi, un codice di moralità o una tradizione.
Una fede che è un vero incontro e un rapporto di relazione con Gesù Cristo. Una fede
che vi è stata consegnata e che vi viene chiesto non solo di proclamare, ma soprattutto
di vivere, come sono sicuro stiate tentando di fare al meglio.” Il prefetto del Dicastero
Missionario ha quindi invitato a rivolgersi a Maria, “nostra Madre e Madre della Chiesa”,
che è “modello del nostro discepolato nella fede”, perché ci aiuti ad essere evangelizzatori
nella nostra famiglia, nella nostra comunità, tra quanti professano un altro credo,
e ha concluso: “Come la Santa Madre Maria impegniamoci come comunità cristiana ad
evangelizzare ricordando che l'evangelizzazione è un'espressione dell’amore universale.
Testimoniare agli altri la nuova vita in Cristo e proclamare il messaggio di speranza
di Cristo, è segno di amore”. (R.P.)