2012-11-10 14:03:50

La Chiesa proclama Beata la mistica benedettina Maria Luisa Prosperi


Sabato pomeriggio nella Cattedrale di Spoleto il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha proclamato Beata la Venerabile Maria Luisa Prosperi, badessa benedettina del Monastero di Santa Lucia in Trevi, nata nel 1799. Per l’esemplarità della sua vita monastica fu eletta e confermata badessa per ben quattro volte fino alla sua santa morte, avvenuta il 12 settembre del 1847, dopo una lunga e sofferta malattia. Un ritratto della nuova Beata nel servizio di Claudia Di Lorenzi:RealAudioMP3

Il silenzio, la preghiera, l’esperienza mistica del dialogo con Cristo e la devozione al cuore di Gesù. E poi il forte carisma personale, che la rendeva amabile e insieme autorevole, e la pose alla guida di quella comunità benedettina che l’accolse appena ventenne. Sono solo alcune delle molteplici sfumature che caratterizzano la figura di Maria Luisa Prosperi, che la Chiesa proclama Beata. “Una donna innamorata di Dio” – la descrive il cardinale Angelo Amato – che fu eroica anzitutto nella fede:

“Una fede ferma, salda, illimitata, la elevava alle vette dei misteri di Dio. Sembrava che vedesse con gli occhi quanto noi crediamo per fede”.

Una mistica depositaria di “doni e grazie straordinarie”, che si rivela modello anche per i fedeli di oggi. Ancora il cardinale Amato:

“Di fronte alla grandezza della sua fede, del suo amore e della sua umiltà si prova un senso di smarrimento. La nostra fede piccina, timorosa, mediocre forse ritiene esagerata la sua testimonianza. Ma dimentichiamo che la fede (…) non può che essere esagerata. Non è forse esagerato l'amore di Dio verso di noi?”.

Del valore esemplare della sua testimonianza parla anche l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, che evidenzia come “il riflesso luminoso” della sua santità, vissuta nel raccoglimento della vita monastica, incoraggia i fedeli a proseguire nel cammino di fede, e consolida la certezza che a ciascuno è offerta la possibilità di “vivere l’amicizia con Dio e far sì che il rapporto personale con Lui dia forma ai pensieri, alle parole alle azioni”. Dal nascondimento della vita monastica, un esempio luminoso per la Chiesa intera.
Ultimo aggiornamento: 11 novembre 2012







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