Educare sposi e fidanzati al vero amore: la sfida della Cei
La crisi del matrimonio è un’emergenza grave, per questo la Chiesa italiana ha presentato
ad Assisi, quale forma di sussidio per la nuova evangelizzazione, alcuni orientamenti
pastorali sulla preparazione delle coppie. In una società che spesso banalizza il
sesso occorre “alfabetizzare” i giovani sul significato reale di questa realtà a
partire dalla riscoperta di valori come “pudore” e “castità”. A tale scopo da anni
a Manfredonia, in provincia di Foggia, lo psicoterapeuta Domenico Armiento insieme
alla moglie Cinzia, rivolge alle coppie il corso “Ingannevole come l’amore”. Sentiamo
Cinzia Armiento al microfono di Paolo Ondarza: R. – Sull’amore
e sulla nuzialità, tutti parlano e tutti ci sentiamo psicologi, tutti ci sentiamo
maestri. Non c’è nessuna cosa più ingannevole dell’amore, perché amore non
è ciò che provo, ciò che penso che sia amore: esistono leggi intrinseche all’amore.
E la cosa più semplice, forse, per ciascun giovane, sarebbe conoscerle per poterle
applicare. Ingannevole significa prendere in giro qualcuno: sono io che vengo
preso in giro da ciò che gli altri ritengono che sia amore. E amore invece non è.
D.
– Eppure, questi inganni sono predicati anche ad alta voce dai mass media come forme
di vero amore …
R. – E’ vero. Ma è anche colpa nostra, perché la nostra
voce non è abbastanza forte. Si dice che la Chiesa dice no a certe cose o che
il Papa è contrario a tante altre: la verità è che l’amore in tutte le sue forme è
una chiamata alla felicità, e la felicità è per tutti gli uomini, non per i cristiani,
non per i cattolici e basta!
D. – E sperimentare questa felicità, è qualcosa
che una coppia non può, poi, trattenere per sé, sente l’esigenza di trasmettere …
R.
– E’ vero. E’ bellissimo raccontare a quanta più gente possibile, a partire dai propri
figli, quanto la gioia di essere sposati, quanto è bello vivere la nuzialità. Io ho
tre figli; uno di loro ha 16 anni. Chiaramente, a questa età ci si innamora e lui
mi ha chiesto, spontaneamente: “Ma’, mi parli della castità?”, e mi ha stupito, perché
non pensavo di avergli trasmesso questo linguaggio. Questo per dire quanto i nostri
figli ascoltano e apprendono tutto ciò che vedono da noi.
D. – Ma questo costituisce
una vera e propria sfida, specie nell’adolescenza, quando i ragazzi sono bombardati
da messaggi che banalizzano il sesso e si fermano all'esperienza sessuale senza vivere
l'amore vero. E’ ancora possibile però, tu dici, proporre loro il pudore, la castità,
un modello di eros e amore cristiano?
R. – Sì. Dicevo a mio figlio: “Chi vive
il sesso come prima esperienza è come chi si ferma sulla porta d’ingresso dell’amore.
Da lì si sente solo l'odore dell'amore, noi invece siamo fatti per viverlo in pienezza!”.
D.
– Cinzia, oggi tante coppie rinunciano al matrimonio, quasi paralizzate nel desiderio
di riuscire in un progetto di vita insieme per sempre. Aumentano le convivenze
e spesso anche i fallimenti …
R. – E’ necessario prepararsi ad una vita di
coppia. Guarda: esistono libretti d’istruzione per ogni cosa, anche per la lavatrice
da installare in casa. E invece, per quanto riguarda la vita di coppia, noi non ci
affidiamo a nessun libretto d’istruzione …
D. – Questo libretto d’istruzioni
non toglie niente alla spontaneità, alla libertà?
R. – Non c’è niente di più
falso della spontaneità: spesso la nostra spontaneità ci porta verso qualcosa di sbagliato.
In amore bisogna usare la testa, oltre che il cuore!
D. – Il vostro impegno
come formatori di coppie, nasce dall’esperienza che voi per primi avete fatto …
R.
– Sì. Non vogliamo insegnare qualcosa perché ci riteniamo migliori ma semplicemente
perché abbiamo imparato dalla nostra esperienza. Abbiamo avuto quattro anni di fidanzamento
– grazie a Dio, casto: grazie a Dio e grazie all’impegno che ci abbiamo messo! Ma
abbiamo scoperto la bellezza di questa realtà, di questo cammino.
D. – Castità
non vuol dire essere bigotti e rifiutare la sessualità …
R. – Assolutamente!
A volte qualcuno pensa che abbiamo un Dio sadico che ha riempito la nostra casa di
nutella e poi, allo stesso modo, ha riempito questa casa con tanti cartelli su cui
è scritto: “Non toccate la nutella!”, “Vietato toccare la nutella!”, “La nutella fa
male!”. Ma questa è un’idea di un Dio sadico che noi abbiamo perché altri ce l’hanno
messa nella testa. Il nostro Dio è un Dio che vuol fare merenda con noi, con la nutella.
Per questo motivo però bisogna conoscere veramente che cosa è il sesso: il sesso è
prestazione, il sesso è incontro di corpi, o il sesso è incontro di volti? E come
si fa ad incontrare un volto? Questo è quello che dobbiamo insegnare …