2012-11-10 15:07:32

Educare sposi e fidanzati al vero amore: la sfida della Cei


La crisi del matrimonio è un’emergenza grave, per questo la Chiesa italiana ha presentato ad Assisi, quale forma di sussidio per la nuova evangelizzazione, alcuni orientamenti pastorali sulla preparazione delle coppie. In una società che spesso banalizza il sesso occorre “alfabetizzare” i giovani sul significato reale di questa realtà a partire dalla riscoperta di valori come “pudore” e “castità”. A tale scopo da anni a Manfredonia, in provincia di Foggia, lo psicoterapeuta Domenico Armiento insieme alla moglie Cinzia, rivolge alle coppie il corso “Ingannevole come l’amore”. Sentiamo Cinzia Armiento al microfono di Paolo Ondarza:RealAudioMP3
R. – Sull’amore e sulla nuzialità, tutti parlano e tutti ci sentiamo psicologi, tutti ci sentiamo maestri. Non c’è nessuna cosa più ingannevole dell’amore, perché amore non è ciò che provo, ciò che penso che sia amore: esistono leggi intrinseche all’amore. E la cosa più semplice, forse, per ciascun giovane, sarebbe conoscerle per poterle applicare. Ingannevole significa prendere in giro qualcuno: sono io che vengo preso in giro da ciò che gli altri ritengono che sia amore. E amore invece non è.

D. – Eppure, questi inganni sono predicati anche ad alta voce dai mass media come forme di vero amore …

R. – E’ vero. Ma è anche colpa nostra, perché la nostra voce non è abbastanza forte. Si dice che la Chiesa dice no a certe cose o che il Papa è contrario a tante altre: la verità è che l’amore in tutte le sue forme è una chiamata alla felicità, e la felicità è per tutti gli uomini, non per i cristiani, non per i cattolici e basta!

D. – E sperimentare questa felicità, è qualcosa che una coppia non può, poi, trattenere per sé, sente l’esigenza di trasmettere …

R. – E’ vero. E’ bellissimo raccontare a quanta più gente possibile, a partire dai propri figli, quanto la gioia di essere sposati, quanto è bello vivere la nuzialità. Io ho tre figli; uno di loro ha 16 anni. Chiaramente, a questa età ci si innamora e lui mi ha chiesto, spontaneamente: “Ma’, mi parli della castità?”, e mi ha stupito, perché non pensavo di avergli trasmesso questo linguaggio. Questo per dire quanto i nostri figli ascoltano e apprendono tutto ciò che vedono da noi.

D. – Ma questo costituisce una vera e propria sfida, specie nell’adolescenza, quando i ragazzi sono bombardati da messaggi che banalizzano il sesso e si fermano all'esperienza sessuale senza vivere l'amore vero. E’ ancora possibile però, tu dici, proporre loro il pudore, la castità, un modello di eros e amore cristiano?

R. – Sì. Dicevo a mio figlio: “Chi vive il sesso come prima esperienza è come chi si ferma sulla porta d’ingresso dell’amore. Da lì si sente solo l'odore dell'amore, noi invece siamo fatti per viverlo in pienezza!”.

D. – Cinzia, oggi tante coppie rinunciano al matrimonio, quasi paralizzate nel desiderio di riuscire in un progetto di vita insieme per sempre. Aumentano le convivenze e spesso anche i fallimenti …

R. – E’ necessario prepararsi ad una vita di coppia. Guarda: esistono libretti d’istruzione per ogni cosa, anche per la lavatrice da installare in casa. E invece, per quanto riguarda la vita di coppia, noi non ci affidiamo a nessun libretto d’istruzione …

D. – Questo libretto d’istruzioni non toglie niente alla spontaneità, alla libertà?

R. – Non c’è niente di più falso della spontaneità: spesso la nostra spontaneità ci porta verso qualcosa di sbagliato. In amore bisogna usare la testa, oltre che il cuore!

D. – Il vostro impegno come formatori di coppie, nasce dall’esperienza che voi per primi avete fatto …

R. – Sì. Non vogliamo insegnare qualcosa perché ci riteniamo migliori ma semplicemente perché abbiamo imparato dalla nostra esperienza. Abbiamo avuto quattro anni di fidanzamento – grazie a Dio, casto: grazie a Dio e grazie all’impegno che ci abbiamo messo! Ma abbiamo scoperto la bellezza di questa realtà, di questo cammino.

D. – Castità non vuol dire essere bigotti e rifiutare la sessualità …

R. – Assolutamente! A volte qualcuno pensa che abbiamo un Dio sadico che ha riempito la nostra casa di nutella e poi, allo stesso modo, ha riempito questa casa con tanti cartelli su cui è scritto: “Non toccate la nutella!”, “Vietato toccare la nutella!”, “La nutella fa male!”. Ma questa è un’idea di un Dio sadico che noi abbiamo perché altri ce l’hanno messa nella testa. Il nostro Dio è un Dio che vuol fare merenda con noi, con la nutella. Per questo motivo però bisogna conoscere veramente che cosa è il sesso: il sesso è prestazione, il sesso è incontro di corpi, o il sesso è incontro di volti? E come si fa ad incontrare un volto? Questo è quello che dobbiamo insegnare …







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