Conclusa la missione del cardinale Sarah in Libano: l'aiuto ai profughi siriani
Si è conclusa la missione dell’inviato del Papa in Libano, il cardinale Robert Sarah,
chiamato a manifestare la vicinanza della Santa Sede e della Chiesa universale alle
popolazioni duramente provate dal conflitto siriano. Nella sede della Caritas di Beirut,
il presidente di Cor Unum ha coordinato ieri l'incontro con i rappresentanti di circa
20 agenzie caritative cattoliche operanti in Libano, Siria, Giordania, Turchia e Irak.
La riunione ha consentito di coordinare l’impegno umanitario della Chiesa cattolica
nella regione, valutando anche i progetti da finanziare con la donazione di un milione
di dollari che Benedetto XVI - attraverso il cardinale suo inviato – ha voluto destinare
al soccorso delle popolazioni siriane sofferenti. Il servizio di Roberto Piermarini:
Nel corso della
sua visita di tre giorni il cardinale è stato ricevuto dal Presidente della Repubblica
libanese, Michel Suleiman ed ha incontrato il Sinodo dei vescovi maroniti - prendendo
parte al loro incontro mensile. Inoltre ha fatto visita al patriarca armeno cattolico
Nerses Bedros XIX Tarmouni, al patriarca ortodosso di Antiochia, Ignatius IV Hazim
e all’anziano patriarca ortodosso Ignatius. Particolarmente toccante la visita nell'area
libanese nord-orientale nella valle della Bekaa, dove si concentrano buona parte dei
profughi fuggiti dalla Siria. Padre Simon Faddoul, presidente di Caritas Libano e
organizzatore della visita del prelato, racconta all'agenzia Asianews la straordinaria
accoglienza ricevuta dal cardinale Sarah che “è stato acclamato come un padre. Una
folla di persone commossa si è raccolta intorno alla nostra delegazione. La quasi
totalità erano musulmani, che hanno ringraziato il Vaticano, il Papa e tutta la Chiesa
per il loro lavoro disinteressato. Una madre con un figlio di quattro mesi ha chiesto
esplicitamente al cardinale di adottare il bambino per salvarlo da questa situazione
terribile". Padre Faddoul aggiunge che centinaia di persone, bambini, donne, anziani
hanno lanciato un appello al Papa chiedendo di fare tutto quello che è in suo potere
per influenzare le alte sfere politiche e far cessare la guerra fra esercito siriano
e ribelli. Il sacerdote spiega che la situazione nei campi profughi con centinaia
di migliaia di rifugiati è terribile. Il governo non ha ancora regolarizzato gli spazi
e la gente costruisce la sua tenda o la sua baracca con quello che trova in giro.
"La situazione - continua - è terribile: fogne a cielo aperto, acqua non potabile,
cumuli di spazzatura. Nessuno ha accesso a luce e acqua; solo la Caritas riusce ad
intervenire afferma padre Faddoul.