2012-11-09 11:41:30

Missione in Libano del cardinale Sarah: oggi l'incontro a Beirut con le Caritas della regione


La visita del cardinale Robert Sarah “sta procedendo davvero bene. Al programma intenso si aggiungono incontri inattesi e sorprendenti, come quello avvenuto mercoledì scorso tra il cardinale e il patriarca ortodosso di Antiochia, Ignatius IV Hazim”: così mons. Simon Faddoul, direttore di Caritas Libano, offre all'agenzia Fides un'immagine sintetica della prima giornata trascorsa in terra libanese dal presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, inviato dal Papa nel Paese mediorientale con il compito di manifestare la vicinanza della Santa Sede e della Chiesa universale alle popolazioni duramente provate dal conflitto siriano. Sempre mercoledì, il porporato è stato ricevuto dal Presidente della Repubblica libanese, il cattolico maronita Michel Suleiman. Poi ha incontrato il Sinodo dei vescovi maroniti - prendendo parte al loro incontro mensile – e ha fatto visita al patriarca armeno cattolico Nerses Bedros XIX Tarmouni. A questi incontri si è aggiunto quello “a sorpresa” con l'anziano Patriarca ortodosso, nato 91 anni fa in un villaggio siriano vicino ad Hama. Racconta a Fides padre Faddoul: “Il Patriarca Ignatius normalmente risiede a Damasco. Ho saputo che in questi giorni si trovava in Libano, per un check up sanitario. Ho avvertito il nunzio apostolico, l’arcivescovo Gabriele Caccia, e il cardinale Sarah, che ha voluto visitare il Patriarca ortodosso in ospedale. E' stato un incontro intenso tra due uomini di Chiesa. Il patriarca ha ringraziato di cuore il cardinale, e attraverso di lui anche il Papa, per questa iniziativa, chiedendo una vicinanza e una collaborazione più stretta tra le nostre Chiese, specialmente in questi tempi difficili”. Ieri il cardinale Sarah si è spostato a Baalbek, nella valle della Bekaa, nell'area libanese nord-orientale dove si concentrano buona parte dei profughi fuggiti dalla Siria. Padre Simon Faddoul, presidente di Caritas Libano e organizzatore della visita del prelato, racconta all'agenzia Asianews la straordinaria accoglienza ricevuta dal cardinale Sarah: "Al suo arrivo in uno dei campi della valle della Bekaa, egli è stato acclamato come un padre. Una folla di persone commossa si è raccolta intorno alla nostra delegazione. La quasi totalità erano musulmani, che hanno ringraziato il Vaticano, il Papa e tutta la Chiesa per il loro lavoro disinteressato. Una madre con un figlio di quattro mesi ha chiesto esplicitamente al cardinale di adottare il bambino per salvarlo da questa situazione terribile". Il sacerdote aggiunge che centinaia di persone, bambini, donne, anziani hanno lanciato un appello al Papa chiedendo di fare tutto quello che è in suo potere per influenzare le alte sfere politiche e far cessare la guerra fra esercito siriano e ribelli. Il sacerdote spiega che la situazione nei campi profughi con centinaia di migliaia di rifugiati è terribile. Il governo non ha ancora regolarizzato gli spazi e la gente costruisce la sua tenda o la sua baracca con quello che trova in giro. "La situazione - continua - è terribile: fogne a cielo aperto, acqua non potabile, cumuli di spazzatura. Nessuno ha accesso a luce e acqua; solo la Caritas ha installato dove possibile dei pannelli a energia solare". "A tutt'oggi - aggiunge padre Faddoul - la Caritas è l'unica organizzazione attiva in tutti i campi profughi della valle della Bekaa, che in questi mesi ha raccolto la maggior parte dei siriani. Speriamo di avere i fondi per continuare il nostro lavoro". Oggi, nell'edificio della Caritas di Beirut, il presidente di Cor Unum inviato dal Papa coordinerà l'incontro con i rappresentanti di circa venti agenzie caritative cattoliche operanti in Libano, Siria, Giordania, Turchia e Irak. La riunione no-stop, che si protrarrà per l'intera giornata, consentirà di coordinare l’impegno umanitario della Chiesa cattolica nella regione, valutando anche i progetti da finanziare con la donazione di un milione di dollari che Benedetto XVI - attraverso il cardinale suo inviato – ha voluto destinare al soccorso delle popolazioni siriane sofferenti. (R.P.)







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