Francia: la Chiesa respinge l'accusa di omofobia per il suo "no" alle unioni gay
Nel suo discorso giovedì mattina a Lourdes in chiusura dell’Assemblea plenaria dei
vescovi francesi, il presidente card. André Vingt-Trois ha respinto l’“accusa di omofobia”
alla Chiesa per le posizioni prese nei confronti delle unioni e delle adozioni gay.
Un discorso molto atteso, dopo l’approvazione mercoledì scorso in Consiglio dei ministri
della proposta di legge che legalizza l’unione delle coppie omosessuali, aprendo loro
anche la via alle adozioni. Una proposta di legge contro la quale si era schierato
l’arcivescovo di Parigi esprimendo “interrogativi circa la pertinenza e l’urgenza
del progetto”. Ieri - riferisce l'agenzia Sir - a conclusione della plenaria, il cardinale
ha sottolineato come “la posizione molto ferma” adottata dalla Chiesa cattolica di
Francia in merito “alla trasformazione legale del matrimonio, ha suscitato molto scalpore”.
“Naturalmente - ha aggiunto -, l‘accusa di omofobia è la più comune. Ma esporre la
falsità che comporta un matrimonio tra persone dello stesso sesso non impedisce, tuttavia,
di comprendere la necessità di riconoscimento delle persone omosessuali, bisogno che
il suddetto matrimonio non soddisferebbe comunque. Ci rammarichiamo - ha quindi proseguito
- che la scelta del governo abbia polarizzato le attenzioni su un argomento che rimane
secondario, se si tiene conto delle preoccupazioni prioritarie che affliggono molti
dei nostri cittadini a causa delle conseguenze della crisi finanziaria ed economica”.
(R.P.)