Mindanao: cristiani e musulmani insieme per il dialogo interreligioso
Futuro del processo di pace fra governo ed estremisti islamici, formazione dei leader
musulmani e cristiani e lotta alla povertà nelle zone tribali. Sono alcuni dei temi
che verranno discussi nella riunione annuale del movimento per il dialogo interreligioso
Silsilah, in programma da domani all’11 novembre a Zamboanga, nell'isola di Mindanao.
Padre Sebastiano d’Ambra missionario del Pime (Pontificio istituto missioni estere)
e fondatore del movimento, sottolinea ad Asianews, che alla due giorni sono
attese oltre 300 persone provenienti da tutta l’isola a maggioranza musulmana. “Fra
i partecipanti - afferma - vi saranno per la prima volta anche musulmani e cristiani
del movimento di Manila”. Per l’occasione tutti i membri di Silsilah rinnoveranno
il loro impegno a diffondere lo spirito del dialogo interreligioso e della pace nelle
loro comunità, spesso colpite da faide familiari, religiose ed etniche. “Il nostro
movimento - racconta il sacerdote - si basa sulla concezione che Dio è fonte e sorgente
di ogni dialogo. Silsilah propone una vita in dialogo per tutti, cristiani, musulmani
e tribali. Esso è rivolto soprattutto ai giovani che attraverso le nostre iniziative
imparano la fiducia e l’amore per l’altro, facendo una comune esperienza di armonia,
solidarietà e pace”. Quest’anno l’incontro è dedicato alla memoria della regista filippina
Marilou Diaz-Abaya, membro del Silsilah e famosa in tutto il Paese per il suo impegno
nel dialogo fra musulmani e cristiani, morta lo scorso 8 ottobre dopo una lunga battaglia
contro il cancro. (C.S.)