Ancora proteste e gesti estremi in Tibet. Mercoledì cinque tibetani si sono dati fuoco
per chiedere il ritorno in patria del Dalai Lama e la fine del regime di Pechino,
due di loro sono morti, gli altri versano in gravissime condizioni. Ieri mattina poi
la sesta immolazione, sempre un giovane, deceduto per le ferite riportate. Gli autori
del gesto sono tre monaci adolescenti della provincia del Sichuan e una giovane madre
della provincia del Qinghai. Del quinto non si conosce ancora l’identità. Con le autoimmolazioni
di ieri, salgono a 69 i tibetani morti in questo modo, dal 2009. I tre monaci - Dorje,
15 anni Samdrub, 16 Dorje Kyab, 16 si sono dati fuoco davanti alla stazione di polizia
di Ngaba, intonando slogan per un Tibet libero. La quarta immolazione è quella di
una donna di 23 anni, Tamsin Tso, madre di un bimbo di cinque anni. Dopo il suo gesto,
circa 3mila tibetani si sono radunati nella zona del mercato, dove vi sono una scuola
e molti negozi, intonando slogan contro la Cina. (C.S.)