Aperto a Roma il quarto Congresso Mondiale dei Cooperatori Salesiani
Si è aperto ieri a Roma il quarto Congresso Mondiale dell’Associazione dei Salesiani
Cooperatori. Circa 250 i delegati presenti che provengono dalle varie associazioni
locali e nazionali. Il tema del congresso – Il Progetto di Vita Apostolica: via di
fedeltà al carisma di Don Bosco – si concretizzerà nel conseguimento dei tre obiettivi
principali: approvazione definitiva del Progetto di Vita Apostolica (PVA); nomina
del nuovo Coordinatore Mondiale; definizione delle linee programmatiche per i prossimi
sei anni. I lavori sono stati aperti dai saluti del Coordinatore mondiale, dott. Rosario
Maiorano, del Rettor Maggiore, e di Madre Yvonne Reungoat, Superiora delle Figlie
di Maria Ausiliatrice. Il dott. Maiorano, ricordando la missione del salesiano cooperatore
– “essere la proiezione viva della perfetta ‘humanitas’ del Cristo incarnato in mezzo
ai giovani ed ai poveri, sull’esempio e l’insegnamento di Don Bosco” – ha descritto
il percorso di verifica e approvazione del PVA varato ad experimentum nel 2006. Con
definizione del PVA in questo congresso si conferma definitivamente anche il cambio
di identificativo: Salesiani Cooperatori. Una scelta che ribadisce la realtà carismatica,
un ritorno alle origini e al cuore di Don Bosco, e “vincolare più saldamente alla
comune missione salesiana il nostro impegno nella Famiglia di Don Bosco”. Don Bosco,
infatti, inizialmente pensava che un ramo della sua nascente congregazione dovesse
essere composta da salesiani esterni: “Qualunque persona anche vivendo nella propria
casa in seno alla propria famiglia può appartenere alla nostra Società” (MB VII 885).
“Sono qui per testimoniare la nostra presenza di gruppo storico della Famiglia salesiana
che, con i Salesiani, i Salesiani Cooperatori e l’Associazione di Maria Ausiliatrice,
condivide il privilegio e la responsabilità di essere stato fondato direttamente da
Don Bosco”, ha detto la Superiora delle Fma ricordando come gli eventi che la Chiesa
sta vivendo – l’Anno della Fede, l’anniversario di apertura del Concilio Vaticano
II, il recente sinodo sulla Nuova Evangelizzazione – sono una “preziosa consegna che
ci impegna a testimoniare la vita cristiana nei vari continenti”. Il PVA deve essere
affiancato dalla “Carta di Identità della Famiglia Salesiana” che “sottolinea l’importanza
delle comuni radici della spiritualità salesiana dei diversi gruppi, partecipi dell’unico
carisma che crea unità e senso di appartenenza, dona significatività a tutta la Famiglia
salesiana, pur nella diversità delle vocazioni al suo interno”, ha detto la Superiora
delle Fma. La Famiglia salesiana costituisce “una rete indispensabile, un ancoraggio
fondamentale per vivere in modo fecondo il nostro tempo, caratterizzato da grandi
mutamenti” e ha un orizzonte apostolico ben chiaro: “Vorremmo che i nostri giovani,
tutti i giovani tornassero a sognare e a sperare”. Ha poi fatto seguito la lectio
magistralis di Don Pascual Chávez Villanueva, Rettor Maggiore e Superiore dell’Associazione
dei Salesiani Cooperatori. L’Associazione dei Salesiani Cooperatori, fondata da Don
Bosco nel 1876, è composta da laici, religiosi e sacerdoti che s’impegnano a vivere
e operare secondo il carisma salesiano come servizio specifico alla Chiesa nell’educazione
e evangelizzazione. Sono circa 30.000 i Salesiani Cooperatori nel mondo e s’impegnano,
con questo Congresso, per una maggiore visibilità a livello ecclesiale, sociale e
politico, al servizio dell’educazione e dell’evangelizzazione dei giovani. Il Congresso
si concluderà domenica 11 novembre con la partecipazione, in Piazza San Pietro, all’Angelus
del Papa.