Sudan: fallito piano per aiuti umanitari nel Sud Kordofan
Il governo del Sudan ha annunciato il fallimento di un’iniziativa internazionale che
avrebbe dovuto consentire la distribuzione di aiuti umanitari nelle regioni di frontiera
del Sud Kordofan e del Nilo Blu, dove nell’ultimo anno e mezzo un conflitto armato
ha costretto centinaia di migliaia di persone a lasciare le loro case. “Il protocollo
d’intesa sottoscritto dal governo del Sudan con l’Onu, l’Unione Africana e la Lega
Araba il 5 agosto – ha detto ieri il commissario del Sudan per gli Aiuti umanitari,
Abdul Rahman – prevedeva un piano da applicarsi entro 90 giorni; i termini sono scaduti
il 2 novembre, senza che sia stato raggiunto alcun risultato”. Secondo il commissario,
il fallimento dell’iniziativa è dovuto al rifiuto dei ribelli del Movimento di liberazione
popolare del Sudan-Nord (Splm-N) di acconsentire a un cessate-il-fuoco temporaneo
e all’apertura di corridoi umanitari nelle zone sotto il loro controllo. Il piano
internazionale - riferisce l'agenzia Misna - prevedeva che gli aiuti fossero distribuiti
dalla Mezzaluna Rossa del Sudan e che raggiungessero esclusivamente la popolazione
civile. Khartoum si è sempre opposta al coinvolgimento di altri Paesi, in particolare
il Sud Sudan, accusato di offrire basi e sostegno all’Splm-N dall’altro versante del
confine. Secondo l’Ufficio dell’Onu per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha),
il conflitto tra esercito e ribelli nel Sud Kordofan e nel Nilo Blu ha costretto oltre
415.000 persone a lasciare le loro case e circa 240.000 ad attraversare i confini
con il Sud Sudan e l’Etiopia. Solo nelle aree del Sud Kordofan sotto il controllo
dell’Splm-N bombardamenti e scontri armati avrebbero contribuito a un’emergenza alimentare
che sta colpendo tra le 200.000 e le 250.000 persone. (R.P.)