Sri Lanka: appello del cardinale Ranjith per i profughi di Mullikulam
I profughi di Mullikulam (distretto di Mannar) nutrono "speranza e fiducia" nel cardinale
Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo, e in Gotabaya Rajapaksa, segretario alla
Difesa, attesi nei prossimi giorni. Durante la visita, gli sfollati interni affronteranno
il problema del loro reinserimento. Cacciati nel 2007 dal loro villaggio d'origine,
nel giugno scorso il governo li ha "sistemati" nella giungla di Marichchikattu. Al
momento, ci vivono 212 famiglie, tutti tamil cattolici. "Il cardinale - spiegano gli
sfollati all'agenzia AsiaNews - è un grandissimo pilastro della Chiesa, che può comprendere
il nostro dolore. Dal 2007 siamo senza cibo, rifugio e lavoro". La richiesta di questa
gente è tornare nelle loro case di Mullikulam, che dal punto di vista legale sono
ancora di loro proprietà. "Anche se ci dicessero di costruire delle abitazioni altrove
- sottolineano -, noi non accetteremmo. Vogliamo tornare nelle nostre terre". Da quando
è iniziata la stagione delle piogge, la vita nella giungla è ancora più difficile
del solito. "Metà delle famiglie - raccontano - se ne sono andate per timore che le
alluvioni spazzassero via le loro povere capanne. Se potessimo tornare a casa, non
dovremmo più aspettare che qualcuno venga a portarci cibo, o vestiti. Vogliamo guadagnarci
da vivere, per sfamare i nostri figli e tornare alla normalità. Invece, siamo qui
a soffrire". (R.P.)