Siria: esplosioni a Damasco, si ipotizza un salvacondotto per Assad
Mattinata di sangue in Siria. Poche ore fa alcune esplosioni hanno scosso Damasco.
Anche ieri si erano registrate diverse deflagrazioni nella capitale. A Damasco è stato
assassinato ieri il fratello del presidente del Parlamento. La televisione di Stato
ha riferito che il medico Muhammad Lahham, fratello di Jihad Lahham, è stato ucciso
da “terroristi armati” a Midan, storico quartiere a maggioranza sunnita della capitale.
Intanto a Doha, in Qatar, l’opposizione si è compattata mentre il premier britannico
Cameron, in visita in Arabia Saudita, si è detto favorevole ad un salvacondotto per
Assad. Marina Calculli:
Il premier
inglese Cameron in un’intervista ad AL-Jazeera ha detto di non essere contrario ad
un’uscita di Assad dal paese con salvacondotto “se questo servisse ad assicurare la
transizione”- ha precisato Cameron. Parole che si stagliano sullo sfondo di un’altra
sanguinosa giornata per la Siria. Un’esplosione a Damasco, un'altra a Hama e un’altra
ancora a Idlib, quest’ultima diretta espressamente contro le forze armate, hanno segnato
la giornata di ieri mentre l’esercito ha continuato a bombardare diverse località.
Secondo Human Right Watch e l’ONU inoltre c’è il forte sospetto che l’aviazione usi
bombe a grappolo sui civili. A difesa del regime, invece, il ministro degli esteri
russo Lavrov ha detto che nelle mani dei ribelli ci sono missili Stingen. Proprio
Lavrov inoltre ha incontrato ieri ad Amman l’ex premier siriano disertore Riaf Hijab:
all’ordine del giorno un possibile piano di transizione. Da Doha invece, dove è riunita
l’opposizione, il Consiglio Nazionale Siriano, accusato di essere poco rappresentativo,
ha detto di aver aperto le porte ad altri 13 movimenti. Il capo Abdel Basset Sayda
ha però anche accusato l’occidente di rimanere inerme di fronte al massacro del suo
popolo.