Egitto. Patriarca copto ortodosso Tawadros: no a una costituzione ispirata alla sharia
Il nuovo patriarca della Chiesa copta ortodossa, Amba Tawadros II, difende il ruolo
dei cristiani e di tutte le minoranze nella futura costituzione egiziana, ostaggio
dopo degli islamisti dopo le elezioni vinte dai Fratelli Musulmani. Nel suo primo
comunicato diffuso su tutti i media del Paese - riferisce l'agenzia AsiaNews - il
prelato sottolinea che la Chiesa si opporrà a qualsiasi iniziativa della Costituente
per introdurre la legge islamica nel Paese. "Se il testo della costituzione sarà scritto
solo da una parte della società - spiega - il Paese farà un enorme passo indietro".
"Ciò che più caratterizza il nostro Paese - dichiara - è la presenza di cristiani
e musulmani insieme in una stessa nazione. La diversità è la nostra più grande ricchezza".
Eletto domenica scorsa, Amba Tawadros II è stato vescovo della diocesi di Behayra
(Rosetta, Delta del Nilo) ed ha studiato nel monastero di Amba Bishoy. Ex farmacista,
il nuovo patriarca si è impegnato in passato nella riunificazione di tutte le chiese
e, in particolare, dei copti della diaspora dispersi nel mondo. In questi giorni varie
personalità internazionali ed egiziane, fra cui il papa Benedetto XVI e il presidente
egiziano Morsi hanno spedito messaggi di congratulazioni al nuovo capo della Chiesa
copta ortodossa. Lunedì, Amba Tawardros ha ricevuto in visita una delegazione della
nunziatura apostolica in Egitto. Padre Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica
egiziana spiega che il sostituto di Shenouda III è "una grande figura che conosce
molto bene la situazione e i problemi della Chiesa copta ortodossa e della società
egiziana". "Egli - continua - ha solo 60 anni e ciò dà speranza alla popolazione cristiana
per un mandato di lungo periodo". Il sacerdote sottolinea che tutti i media del Paese
hanno seguito passo dopo passo le varie fasi dell'elezione del patriarca, segno che
dell'importanza dei cristiani in una terra a maggioranza musulmana. Padre Greiche
fa notare che nel mondo islamico si sono verificate due differenti reazioni alla nomina
di Tawadros II. I leader dei Fratelli musulmani, fra tutti il presidente Morsi, hanno
espresso commenti positivi e di futura collaborazione con il capo della Chiesa copta
per la costruzione del Paese. "Tale posizione - sottolinea padre Greiche - fa ben
sperare per i futuri rapporti con la maggioranza politica del Paese". I salifiti invece
hanno ignorato l'evento, rifiutando di congratularsi con i cristiani e sottolineando
il primato della religione musulmana nel Paese. "Ieri mattina - racconta il portavoce
della Chiesa cattolica - gli estremisti islamici si sono radunati davanti alle sede
della diocesi di Shobra el-Khema (Il Cairo), bloccando l'entrata e lanciando slogan
contro i cristiani, il patriarca e il presidente. Essi hanno appeso ai muri del quartiere
una serie di cartelli che rinominavano il quartiere abitato dai copti "la nuova moschea
di Mohammed Morsi". (R.P.)