La tortura non è ancora reato in Italia. Appello per una legge entro la fine della
legislatura
L’Italia ancora non ha introdotto il reato di tortura. Per questo ieri alcune associazioni
e alcuni parlamentari hanno lanciato un appello per arrivare a una legge entro fine
legislatura. Il provvedimento è, infatti, fermo in commissione Giustizia al Senato.
Alessandro Guarasci:
La tortura non
è una questione che riguarda solo i regimi totalitari. Abusi, fisici e psicologici,
avvengono anche negli Stati democratici. E’ il caso delle carceri o dei commissariati
di polizia. Sono 25 anni che l’Italia ha recepito la convenzione che condanna questo
crimine ma il reato ancora non c’è nel codice penale. Pietro Marcenaro, presidente
della Commissione Diritti Umani del Senato:
“Abbiamo ratificato le Convenzioni
contro la tratta, contro la violenza sulle donne, il Protocollo opzionale sulla tortura.
Se adesso sulla questione dell’Autorità indipendente sui diritti umani e dell’introduzione
del reato di tortura nel Codice penale – e ci sono i tempi per farlo! – noi concludessimo
questo lavoro, noi potremmo dire che questa legislatura, da questo punto di vista,
potrebbe avere dei risultati importanti”.
Troppo spesso, quindi, i giudici
riconoscono che sono state commesse forme di tortura, ma il reato applicato è un altro.
Mauro Palma, presidente del Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura.
“Soltanto
già quest’anno abbiamo avuto almeno una sentenza del Tribunale di Asti in cui il giudice
dice: 'Questo reato è tortura. Tuttavia posso perseguirlo soltanto con questo reato
di abusi, e questo è andato già prescritto'".
Su un binario morto anche
la Commissione nazionale per la promozione dei diritti umani. A proporla furono Frattini,
Maroni e Alfano.