Elezioni Usa: gli esperti scommettono su Obama, ma con una vittoria "di misura"
Per il sistema elettorale
statunitense il nome del nuovo presidente dipende dalla scelta dei singoli stati.
E, secondo i sondaggi, sono tre o quattro gli 'states' ancora in bilico e il cui voto
sarà decisivo, martedì 6 novembre, per confermare il presidente in carica, il democratico
Barack Obama, o eleggere per la prima volta un mormone, lo sfidante repubblicano Mitt
Romney. E difatti è proprio lì che gli sfidanti spendono le ultime ore di campagna
elettorale alternando comizi a 'bombardamenti' di spot televisivi. Gli ultimi sondaggi
dicono che il voto popolare, seppur di poco, 50% contro il 47%, è a favore di Obama,
che risulterebbe vincente anche in stati chiave come l'Ohio. Ma - come ricorda l'americanista
Alia K. Nardini (Spring College di Bologna) - "si fa fatica a
misurare quanto conterà davvero la riscossa degli scontenti, coloro cioè che sono
delusi dai risultati ottenuti, specie in campo economico, durante i suoi quattro anni
di presidenza". "Molti sostenitori di Obama sono rimasti delusi dai risultati
della sua politica" conferma il prof. John Harper (John Hopkins University, Bologna).
"Ma molti credono anche che abbia fatto ciò che si poteva fare tenendo conto che non
controlla la Camera dei rappresentanti e che quest'ultima ha fatto di tutto per intralciare
i suoi tentativi di avviare la ripresa. La discesa della disoccupazione nello stato
dell'Ohio potrebbe essere in questo senso un elemento vincente". (A cura di Fabio
Colagrande e Alessandro Gisotti)