2012-11-03 16:53:43

La protesta dei malati di Sla. Fornero e Balduzzi assicurano l'impegno del governo


Dopo una settimana di sciopero della fame, portato avanti insieme ad altri 70 disabili gravissimi, Salvatore Usala, malato di Sla e segretario nazionale del Comitato 16 novembre, ha ricevuto mercoledì scorso, nella sua abitazione di Monserrato in Sardegna, la visita dei ministri italiani Fornero e Balduzzi. Nel corso del colloquio i rappresentanti dei dicasteri del Welfare e della Salute hanno assicurato un impegno importante per la "non autosufficienza". Sull'esito dell'incontro e sui possibili sviluppi della protesta, Fabio Colagrande ha intervistato lo stesso Salvatore Usala, la cui voce computerizzata ci giunge grazie a un puntatore oculare:RealAudioMP3

R. - E' stato un incontro cordiale, franco, con l'impegno a formulare una proposta dettagliata entro il 20 novembre. La cifra ipotizzabile dai loro ragionamenti è 350 milioni di euro. Hanno piena fiducia, la parola di due Ministri imprescindibili non può essere messa in dubbio.

D. - Prima dell’incontro lei, insieme a circa 70 disabili gravissimi di tutt’Italia, ha rinunciato volontariamente ad alimentarsi per una settimana. E’ vero che ci è voluto questo sciopero della fame per smuovere il governo?

R. - Abbiamo fatto tre presìdi sotto i Ministeri, abbiamo ottenuto un riconoscimento prevalente sul fondo Letta pari ad almeno 350 milioni. Il governo non ha fatto DPCM, anzi ha tagliato il fondo Letta "scippandoci" un importo dovuto per legge. Ci hanno costretto a scioperare.

D. - Quante altre volte siete ricorsi a questa forma estrema di protesta?

R. - Nel 2009, eravamo in quattro malati, speravamo di non dover ricorrere più a queste battaglie estreme ed eclatanti.

D. - Anche tra coloro che sono dalla vostra parte c’è chi ritiene eccessive queste forme di protesta.. Non temete di mettere davvero a repentaglio le vostre vite? E perché siete disposti a farlo?

R. - Si, le altre associazioni non sono d'accordo, preferiscono concertare con le istituzioni, ovvero subire 2500 milioni di tagli, lo stato sociale è stato azzerato. Rischiamo la vita perché altrimenti non ci considera nessuno, è l'ipocrisia della società priva di valori fondanti.

D. - Quali sono i contenuti delle vostre richieste al governo e per quale motivo pensate che siano accettabili e cioè compatibili con l’attuale regime di tagli causato dalla crisi economica?

R. - Chiediamo 400 milioni per tutti i disabili gravissimi, un contributo di 20 mila euro l'anno per malato, è un minimo per sopravvivere. Penso che nessuna crisi possa privare di bisogni esistenziali, è una questione di civiltà. Nelle residenze sanitarie lo stato spende 90 mila euro, 20 miliardi l'anno, uno spreco sciagurato per far arricchire le lobby.

D. - In cosa consiste il vostro progetto sperimentale ‘Restare a casa’?

R. - In sintesi un progetto per invogliare la permanenza nel domicilio o il rientro da struttura. Se si riducessero del 5% i posti nelle residenze dando 30 mila euro si risparmierebbero 600 milioni l'anno, fatti non chiacchiere.

D. - Nei vostri comunicati avete messo sotto accusa l’autonomia regionale in materia sanitaria parlando di lobby potenti che utilizzano la sofferenza per fare profitti. Può spiegarci meglio di che si tratta?

R. - Le lobby sono entrate nelle delibere dei 100 milioni per la Sla. I fondi, destinati alle famiglie, hanno subito distorsioni: corsi fantasma, cooperative, ausili tecnici, residenze. Le regioni fanno i loro comodi nel silenzio dello Stato, c'è un regime di connivenza, solo poche regioni sono corrette.

D. - Quali speranze avete dopo l’incontro con i ministri Balduzzi e Fornero?

R. - Abbiamo la parola di due Ministri importanti, se non mantengono gli impegni dovrebbero dimettersi perché dimostrerebbero di essere considerati solo per i tagli. Sarebbe un atto logico per essere stati snobbati dai "falchi" del governo.

D. - Quali riflessioni vi provoca questa apparente insensibilità di questo e dei precedenti esecutivi per la richiesta dei disabili gravissimi di avere una vita degna di essere vissuta?

R. - Siamo un Paese incivile e ipocrita: quando i riflettori erano puntati su Eluana molti politici hanno lanciato inni alla vita. Tanti malati rifiutano la tracheotomia e si lasciano morire per non andare in struttura e per non pesare sui familiari, stante l'indifferenza delle istituzioni. Una vera "eutanasia di Stato". Tutti i media riportano il pianto della Fornero ed il taglio ai finanziamenti Sla... Come Comitato chiediamo un fondo per tutti i malati gravissimi, se non ci sarà un accordo chiaro nel governo nei prossimi giorni passeremo all'attacco con lotte estreme. Lottiamo per le cose senza le quali la vita non ha senso. Non abbiamo nulla da perdere.







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