Iraq: mons. Sako ricorda il secondo anniversario della strage alla cattedrale di Baghdad
“Di nuovo questa sera celebriamo la memoria di un gran numero di iracheni innocenti
che hanno versato il loro sangue ingiustamente: cristiani e musulmani. Questo è un
momento forte per rinnovare la nostra fede in Dio e rinforzare la nostra fiducia e
speranza. Nello stesso tempo dobbiamo tutti condannare questi atti odiosi di violenza,
che è un insulto alla religione e all'umanità e che non fa onore alla nostra civiltà
attuale”. Con queste parole, riportate dall’agenzia AsiaNews, il vescovo di Kirkuk
dei Caldei, mons. Louis Sako, ha ricordato durante una Messa i 37 cristiani uccisi
a Kirkuk dal 2003 ad oggi e il secondo anniversario della strage nella cattedrale
di Baghdad del 31 ottobre 2010, costato la vita a 58 persone. "La tragedia della Chiesa
di Nostra Signora della Salvezza – ha aggiunto il presule - è ancora viva nella nostra
memoria, ma anche gli attacchi alle moschee in nome di Dio sono un'offesa a Dio”.
“Da parte nostra, noi cristiani – ha aggiunto mons. Sako - deploriamo questo atto
di ingiustizia e crediamo fortemente che il cambiamento e la democrazia non si fanno
con le armi, ma col dialogo e con la buona volontà di collaborazione”. Nella sua omelia
il vescovo ha anche esaltato il valore della convivenza pacifica: “Vivere insieme
– ha detto - non è una formula, ma è l'integrazione della cultura umana, sociale,
spirituale e politica”. Questo richiede, ha ricordato “la buona volontà dei leader
politici per il dialogo, per lavorare insieme e mantenere l'unita del Paese, la pace,
la giustizia e l'armonia”. “Basta violenza, difendiamo la vita delle persone, ogni
persona uccisa è una grande perdita per noi e per il nostro Paese”, è stato l’appello
conclusivo di mons. Sako. (D.M.)