I malati di Sla: rischiamo la vita per i diritti dei disabili gravissimi
"Rischiamo la vita
perché altrimenti non ci considera nessuno, è l'ipocrisia della società priva di valori
fondanti". Salvatore Usala, segretario nazionale del Comitato 16 novembre,
malato di Sla da otto anni, racconta i motivi dello sciopero della fame messo in atto
per una settimana da lui, insieme a 70 disabili gravissimi e interrotto solo in seguito
alla visita e alle promesse dei ministri Fornero e Balduzzi. "Chiediamo 400 milioni
per tutti i malati più gravi, un contributo di 20.000 euro l'anno per malato. Penso
che nessuna crisi possa portare a ignorare i bisogni esistenziali primari". "Nelle
residenze sanitarie - denuncia Usala - lo stato spende 20 miliardi l'anno, uno spreco
sciagurato per far arricchire le lobby". "Ora abbiamo la parola di due ministri
importanti. Se non mantengono gli impegni dovrebbero dimettersi. Sarebbe un atto logico
per essere stati snobbati dai falchi del Governo. Se non ci sarà un accordo chiaro
nei prossimi giorni torneremo all'attacco con lotte estreme. Non abbiamo nulla da
perdere". (A cura di Fabio Colagrande)