Haiti: 20 mila le case distrutte dall'uragano Sandy. Onu: un milione a rischio fame
Oltre un milione di haitiani è a rischio insicurezza alimentare dopo il passaggio
dell’uragano Sandy. Lo riferisce la Misna, che cita il direttore della missione dell’Ufficio
per il coordinamento degli aiuti umanitari dell’Onu (Ocha), Johan Peleman: “Ora con
questa nuova tormenta tropicale – afferma – temiamo che il raccolto che si stava preparando
nel sud sia andato totalmente perduto”. Le abitazioni danneggiate, inondate o crollate
a causa di Sandy si stimano tra le 15 mila e le 20 mila, ma è ancora presto per tracciare
un quadro complessivo dei danni. A ciò occorre aggiungere 54 vittime, il bilancio
più grave registrato nelle nazioni caraibiche toccate dall’uragano: Cuba (11 morti),
Giamaica (1) e Bahamas (1). “La siccità e il precedente uragano avevano già colpito
duramente la parte settentrionale del paese dove abbiamo visto alzarsi gli indici
di insicurezza alimentare. Con il sud di nuovo colpito nei prossimi due mesi dovremo
affrontare problemi ingenti di malnutrizione”, ha sottolineato Peleman, ricordando
che sono ancora circa 350 mila gli haitiani costretti a vivere in accampamenti per
sfollati interni, dopo il gravissimo terremoto del gennaio 2010, che provocò decine
di migliaia di morti. “Gli sfollati più vulnerabili – afferma ancora Peleman – sono
stati fatti evacuare prima dell’uragano e ora con l’aiuto della comunità umanitaria
e della famiglia dell’Onu stiamo riparando le tende e mettendo altri teloni per consentirgli
di tornare a vivere in condizioni favorevoli, dal momento che molte costruzioni leggere
sono state completamente distrutte”. L’ultima allerta riguarda il colera: Haiti, secondo
Peleman, “è relativamente ben preparato ma è anche molto vulnerabile a questo tipo
di disastri, non solo a causa della povertà ma per decenni di deforestazione ed erosione
del suolo”. (A.D.C.)