Legge di stabilità, alla Camera una pioggia di 1600 emendamenti
Legge di stabilità in primo piano nel confronto politico. I partiti di maggioranza
apprezzano la riscrittura del capitolo fiscale da parte dei relatori. Intanto sono
scaduti i termini per la presentazione degli emendamenti: in commissione bilancio
della Camera ne sono stati depositati circa 1.600. Servizio di GiampieroGuadagni:
Governo
e maggioranza trovano dunque l'intesa e riscrivono la legge di stabilità. Non ci saranno
più i previsti mini tagli alle aliquote Irpef: si liberano così 4 miliardi di euro,
di cui la metà servirà ad evitare l’aumento dell’aliquota Iva del 10%, destinata
altrimenti a salire di un punto dal prossimo luglio. L'accordo è stato sancito ieri
sera nel corso di una riunione tra il ministro dell'Economia Grilli e i relatori al
provvedimento: Brunetta del Pdl, Baretta del Pd e Ciccanti dell'Udc. L’intesa prevede
inoltre che il taglio delle detrazioni fiscali non sarà più retroattivo. Le risorse
che restano saranno utilizzate per la riduzione del cuneo fiscale: nel 2013, fa sapere
Baretta, tutto andrà ai lavoratori, dipendenti e autonomi, e solo dal 2014 una parte
potrebbe essere destinata alla riduzione dell’Irap, l’imposta sulle attività produttive.
In attesa che l’iter della legge entri nel vivo, la maggioranza si mostra soddisfatta.
E se l’Udc chiede maggiore attenzione all’equità attraverso la crescita, il Pd parla
di passo in avanti significativo, il Pdl di riscrittura intelligente. E proprio all’accettazione
delle modifiche proposte alla legge di stabilità Berlusconi condiziona la fiducia
del Pdl a Monti. L’ex premier tuttavia ridimensiona le critiche al governo dei tecnici,
puntando invece il dito contro l’austerità imposta all’Unione europea dalla Germania.
Non faremo campagna elettorale contro Monti, dice ancora Berlusconi, che a proposito
del confronto sulle regole del voto si dice contrario al ritorno delle preferenze.