2012-10-31 11:47:13

Sugli schermi in Italia "Skyfall" a 50 anni dal primo James Bond


“Skyfall” è arrivato sugli schermi di tutto il mondo e oggi in Italia nell'anno in cui James Bond festeggia il suo 50.mo anniversario, con il primo film della famosissima serie, “007 - Licenza di uccidere” uscito nell’ottobre del 1962 con un insuperabile Sean Connery. La più longeva saga cinematografica, divenuta anche un fenomeno di costume, si rinnova legandosi alle realtà. E Daniel Craig interpreta l’agente segreto, diventato più vulnerabile, introverso e sofferente. Il servizio di Luca Pellegrini:RealAudioMP3

Sam Mendez ha raccontato quali sono state le sue prime preoccupazioni quando ha finalmente deciso di girare il 23.mo capitolo della saga di James Bond: raccontare una buona storia, portare Bond in aree per lui inesplorate e reinserire delle sorprese, qualche piccolo shock e un po' di umorismo. Mete raggiunte in pieno, perché Skyfall, reinterpreta il mito cinematografico aggiornandolo ai tempi nostri Infatti, la SP.E.C.T.R.E., l'organizzazione che voleva soggiogare il mondo, scardinando il sistema degli equilibri vigenti al tempo della Guerra Fredda, è definitivamente rottamata. I cattivi non sono più un sodalizio di fanatici, ma individui che cercano vendetta. Non abitano più in un vulcano o sul fondo del mare, ma sono direttamente infiltrati nel MI6, la famosa struttura del controspionaggio inglese governata dalla ferrea M. Questa volta è addirittura un ex-agente, creato in modo stupefacente da Javier Bardem, dallo sguardo psicopatico, che non ricatta governi e multinazionali, ma vuole farsi giustizia per una lontana e dolorosa ferita dovuta, in fondo, a un’infanzia senza madre. L'agente segreto perde tutti i suoi connotati da supereroe e si adegua al grigiore della realtà, di cui anche Londra, dove il film è massimamente girato, se ne fa eco, città misteriosa, oscura e piovosa. Nessun gadget di difesa avveniristico, scomparsi i luoghi da sogno e le bond girl di strepitosa bellezza, Bond - interpretato per la terza volta da Daniel Craig e in contratto per le due prossime puntate - soffre nel ricordare il suo passato di orfano, sbaglia mira, si affatica negli esercizi fisici, accoltella alle spalle e le sue prodezze amatorie ormai sono limitatissime. E' ferito, inquieto e addirittura qualche lacrima riga il suo viso rugoso. Deve soprattutto giustificare la sua esistenza e, indirettamente, aprirsi alla possibilità di un futuro possibile, demitizzato, vulnerabile, più umano. Con questo non significa che il personaggio creato da Ian Fleming sia cinematograficamente al lumicino, anzi: rinasce, ancor più fedele al testo scritto, e crea un'empatia col suo pubblico diversa e più profonda. Gli incassi altissimi e da record del primo fine settimana d'uscita lo confermano. Bond non muore mai.







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